
Solo nel 2029 saremo in grado di affermare con certezza se il meteorite Apofis entrerà in collisione con la Terra. Come la Terra anche l’asteroide ruota attorno al Sole e in quell’anno si troverà estremamente vicino al nostro pianeta, a circa 30 milioni di chilometri da noi. Le persone subiranno dei disagi per quanto concerne i programmi televisivi, che saranno interrotti poiché esattamente a quella distanza si trovano i satelliti geostazionari.
Sergej Naroenikov, esperto dell’Istituto astronomico russo dell’Accademia delle scienze, ipotizza che il problema sarà l’eventuale ingresso dell’asteroide nella sfera d’influenza dell’orbita terrestre, che potrebbe indurre una variazione della sua traiettoria e nell’arco di 7 anni, a seguito di un’ulteriore avvicinamento verso la Terra, potrebbe avverarsi la catastrofe.
Al momento le dimensioni dell’asteroide Apofis si stimano essere di 230-300 metri. Se dovesse cadere sulla Terra un corpo di tale grandezza la catastrofe interesserebbe una regione del pianeta di dimensioni colossali. Se dovesse schiantarsi sulla terra e non in mare, le distruzioni causate dall’asteroide interesserebbero un’area compresa fino ai 100 chilometri di distanza dal punto di impatto. Inoltre provocherebbe un terremoto che toccherebbe il 7° della scala Richter. Di contro se dovesse finire in mare provocherebbe uno tsunami.
Gli specialisti sono già al lavoro per trovare la soluzione migliore e salvare il Pianeta ed i suoi abitanti dalla minaccia di Apofis. Al loro vaglio ci sono numerose varianti. Si potrebbe tingere di bianco un lato dell’asteroide: Questo colore infatti riflette la luce e di conseguenza i raggi solari riscalderebbero in modo irregolare la superficie di Apofis facendogli quindi cambiare traiettoria; Si potrebbe farlo esplodere, cosa che però potrebbe far sì che le sue piccole schegge si abbatterebbero sull’atmosfera come fossero una granata causando conseguenze per il nostro pianeta ancora più gravi; La variante più realista pare quindi essere uno strumento che fungerebbe da motrice e trascinasse via l’asteroide, come sottolinea Sergej Narenikov:
Si tratta di un apparato da porre accanto all’asteroide che creerebbe una lieve interferenza nell’orbita dello stesso. L’apparato guidato farebbe spostare leggermente l’asteroide al fine di evitare la traiettoria che costituisce un pericolo per noi, in pratica far si che il passi o un attimo prima o un attimo dopo da quello che diverrebbe il punto di impatto con la Terra.
Un progetto che bisognerebbe elaborare sin da ora in quanto la sua creazione richiede del tempo. Lo scienziato presume che nel 2029 sarebbe giù troppo tardi per inviare un eventuale apparato trainante verso l’asteroide, anche se solo allora si potranno calcolare con maggiore precisione le possibilità di collisione fra Terra e Apofis.
Questa visione “allarmista” però non è condivisa da tutto il mondo scientifico: Jurij Karaš, membro e corrispondete dell’Accademia spaziale russa “Cilkovskij”, ammonisce tutti citando una minaccia a suo dire ben più pericolosa e sconosciuta.
C’è una stella doppia che si trova a diversi milione di anni luce da noi. Non ruota attorno ad una massa precisa. Si ha la certezza che emetta raggi X. Se un fascio di raggi X dovesse colpire la Terra, noi saremmo sottoposti a delle fluorografie ogni secondo per molti anni. Che ne pensate di questa possibilità? Dato che la stella si trova a svariate migliaia di anni luce da noi, non siamo in grado di fare delle previsioni.
Esiste anche un terzo punto di vista. Potrebbe essere che alcuni studiosi creino allarmismo diffondendo tali terribili storie al fine di ottenere maggiori finanziamenti nel ramo degli studi spaziali. Le chances che Apofis si scontri con la Terra per il momento sono una su 250 mila. Una previsione poco verosimile, dopotutto.