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Nezahualcoyotl, un luogo come mentore. #IlMioMentore

Creato il 27 settembre 2012 da Franzrusso @franzrusso

Simona Capria, conosciuta da tutti come la Tata Simona, ci racconta il suo mentore un pò particolare, infatti è un luogo, Nezahualcoyotl, Messico. Un luogo che le ha insegnato tanto e le ha radicato la voglia di lavorare per i bambini. Fino al 30 settembre è possibile donare due euro inviando un sms al numero 45507 o cinque euro dal telefono fisso a sostegno di “Cambia la vita di un bambino” iniziativa di Mentoring Usa Italia Onlus

% name Nezahualcoyotl, un luogo come mentore. #IlMioMentoreHo scelto di lavorare con i bambini quando ero ancora io una bambina, mi piacevano quei piccoli profumati esserini da coccolare, ma ho capito che volevo lavorare PER i bambini a Nezahualcoyotl, nel 2001 avevo 21 anni e a settembre decisi di partire per il Messico in questa cittadina dimenticata da tutti e cercare di capire se potevo essere utile. Ho vissuto lì due mesi, mi sono completamente fatta assorbire dal luogo, dai suoi colori, dai suoi profumi e dalle sue persone, mamme papà e bambini che avevano bisogno di mangiare, di essere lavati e di essere aiutati. La mia giornata iniziava la mattina presto con un gruppo di suore meravigliose che si rimboccavano le maniche e camminavano senza meta in attesa di trovare qualcosa da fare, di solito dopo pochi passi si incontrava una famiglia che viveva per strada, loro si occupavano degli adulti e io portavo i bambini in una “scuola” dove venivano nutriti vestiti e dove gli si dava la possibilità di giocare in un ambiente pulito e sano, alla fine della giornata tornavano per strada, i primi giorni mi sembrava una cosa triste, ma era giusto così, quella era la loro famiglia!

Il pomeriggio insieme a dei volontari aiutavo al banco alimentare, arrivavano dei camion dal mercato pieni di pattumiera con frutta e verdure scartate, e noi cercavamo quella che si poteva definire commestibile e la davamo alle famiglie che non avevano da mangiare, la cosa che più mi sconvolgeva era che spesso con uno sguardo misto di vergogna e fame la gente mi chiedeva se era rimasto un po’ di cibo ammuffito, a loro volevano anche quello…

Durante questa esperienza ho conosciuto Erminia, aveva circa 40 anni ed era ormai allettata completamente perché affetta da artrite reumatoide deformante, andavo da lei tre volte a settimana, viveva in un “buco” di cemento che noi non considereremmo nemmeno come box, ma per lei era tutto, ero molto affezionata a Erminia e volevo che accettasse di ricoverarsi in un ospedale a Città del Messico, ma lei non prese nemmeno in considerazione la cosa perché aveva paura che le avrebbero “rubato” la casa! Così decise di vivere le sue giornate su un materasso sporco con la speranza che ogni tanto qualcuno si ricordasse di lei e le portasse del cibo, aveva dei dolori allucinanti a causa della malattia e quando la mettevo seduta su una sedia per strada e la lavavo con l’acqua del pozzo lei trovava sollievo solo se questa era gelata.

L’ho resa felice quando le ho regalato un materasso nuovo, la carta moschicida e una tenda per la “porta”, io invece mi sentivo impotente perché avevo la consapevolezza che lei era solo una delle tante persone sole al mondo.

In quei due mesi ho visto la povertà, la delinquenza, la solitudine e ho portato con me sguardi sorrisi e molte esperienze di persone vere, non sono riuscita a fare molto in soli due mesi, ma ho promesso a me stessa che avrei lavorato con le persone, le più indifese, le più fragili, che non sanno come far valere i loro diritti perché non sanno nemmeno di avere dei diritti…..e la risposta è stata lavorare con i bambini e per i bambini, tutelando i loro diritti, indipendentemente dalla loro situazione sociale economica e familiare sarebbe stato il mio futuro.

Fino al 30 settembre è possibile donare due euro inviando un sms al numero 45507 o cinque euro dal telefono fisso a sostegno di “Cambia la vita di un bambino” iniziativa di Mentoring Usa Italia Onlus

 


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