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NICOLE MINETTI DAVANTI AI PM DIFENDE IL PREMIER E PER TRE VOLTE SI AVVALE DELLA FACOLTà DI NON RISPONEDERE

Creato il 02 febbraio 2011 da Madyur

Nelle tre ore di faccia a faccia con i magistrati, Nicole MInetti, si è avvalsa per ben tre volte del “mi avvalgo della facoltà di non rispondere”, dette in mezzo ad altre risposte spesso favorevoli al premier.

minetti

Il primo quando le viene chiesto se la sua amica ed ex compagna di scuola M.T. , invitata alle feste il 19 settembre e uscita da quella cena disgustata , abbia mentito o abbia detto vero quando ai Pm ha descritto il fenomeno Bunga Bunga.

La seconda è quando la Procura le chiede conto dell’intestazione dei contratti d’affitto degli appartamenti locati alle tante ragazze ospiti poi a pagamento delle sere di Arcore , così come del suo costante essere punto di riferimento per la gestione logistica di tutte le loro esigenze.

Il terzo cala sul verbale quando i Pm – a proposito dell’auto che la Minetti aveva prestato ad una delle ragazze che lei aveva prestato ad un dominicano arrestato con 12 chili di cocaina – le domandano perché , in alcune sue intercettazioni, sembra che il Premier volesse istigarla a inventare una falsa denuncia del furto d’auto.

Dalla circostanza che un indagato si avvalga in tutto l’interrogatorio del diritto di non rispondere non è possibile trarre elementi pro o contro la tesi d’accusa.

Minetti , inoltre precisa, di aver conosciuto il presidente del Consiglio non sotto i ferri del dentista , ma casualmente in uno stand di Publitalia. Spiega di aver organizzato cene nella villa del Premier “perché lui di me si fidava”. Non nasconde di aver avuto con il Premier una relazione sentimentale e sessuale , non specificando l’arco di tempo, e che non consente di far comprendere se questo rapporto affettivo abbia seguito o preceduto la candidatura al Consiglio della Regione Lombardia

MInetti specifica che i 22 mila euro ricevuti da Berlusconi per via bancaria è per un prestito, come già detto da altre ragazze con bonifici del Premier.

La MInetti insiste sulla tesi per cui in questura a Milano , la notte del 27 maggio, sarebbe stata la polizia a dirle che, se si voleva far uscire da quei locali la ragazza minorenne ( Minetti come il Premier assicura di sapere che aveva 24 anni) , l’unico modo era che lei la prendesse in affidamento. Nel racconto la Minetti aggiunge di non essere mai stata chiamata dal Premier , quella notte, ma di avergli telefonato lei 4-5 volte prima di trovarlo quella notte , non compare mai il riferimento all’eventualità che Ruby potesse essere parente di Mubarak , mentre c’è ricordo di una Ruby che diceva di essere figlia di un egiziana sì , ma cantante lirica.


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