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Niente college, Mudiay diventa pro per aiutare la famiglia

Creato il 16 luglio 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Il nome non vi dirà molto, magari nulla, ma Emmanuel Mudiay, secondo molti siti specializzati è il candidato numero 1 per la prima chiamata assoluta del Draft NBA 2015. L’atletico playmaker di Arlington, Texas, reduce dall’esperienza all’high school alla Prime Prep Academy di Dallas, ha deciso che non giocherà al college nella prossima stagione ma passerà subito professionista in Cina o in Europa. Alla base della sua scelta non sembrano esserci problemi di eleggibilità accademica o riguardanti il suo reale status di amatore (non ha mai preso soldi per giocare) come si pensava ma la ferma volontà di aiutare economicamente la famiglia, in particolare la madre.

Mudiay è un playmaker della nuova generazione, con grande fisico (194 cm per oltre 90 kg), notevole atletismo e leadership. Originario del Congo, è stato il migliore per il Resto del Mondo al Nike Hoop Summit con 20 punti e viene paragonato a giocatori come John Wall e Tyreke Evans. Considerato un Top 5 nel ranking liceale di ESPN (n.1 fra le guardie), aveva deciso di giocare per coach Larry Brown a Southern Methodist, università con sede a Dallas, vicino casa, preferendola alle varie Kentucky e Kansas. Fin dall’inizio si sapeva che sarebbe stato un ‘one-and-done’ per fare poi subito il salto in NBA nel 2015, ma non si pensava ad un passaggio professionistico immediato.

Mudiay, classe 1996, si affiderà presto ad un agente che gli cercherà un ingaggio in Cina (pagano molto bene) o in Europa (favorito dal passaporto congolese e dallo status di Cotonou), e pure dei contratti con aziende di articoli sportivi anche se pare che la Under Armour, sponsor tecnico del suo liceo e della sua squadra estiva, si stia già muovendo (Under Armour è anche fornitore di SMU: un caso?). Sì perchè la motivazione principale che ha spinto Mudiay a rinunciare al college è il bisogno di soldi per aiutare la famiglia in difficoltà, scappata negli USA dal Congo dove era scoppiata la guerra civile.

Il fratello di Mudiay, Stephane, ha dato a Luke Winn di Sports Illustrated un comunicato con le parole di Emmanuel: “Ero eccitato di giocare per SMU e coach Brown ma ero stanco di vedere mia madre faticare tanto. Dopo aver parlato con Brown e la mia famiglia, ho deciso che la cosa migliore da fare era dimenticare il college e cercare un ingaggio da professionista. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la mia eleggibilità in NCAA“.

To recap, Emmanuel Mudiay told SI that he's pursing pro opportunities immediately — rather than going to SMU — so he can help his mother.

— Luke Winn (@lukewinn) July 14, 2014

Coach Larry Brown ha commentato: “E’ una sua scelta, ha il mio supporto. Non ci sono problemi di eleggibilità accademica, è un suo disagio. E’ il giocatore più speciale che ho visto alla sua età. Se sarà la numero 1 del Draft 2015? Lo spero”. Secondo ESPN sembra invece che, nonostante SMU abbia formalizzato la sua iscrizione al college, la NCAA abbia aperto un’inchiesta su Mudiay per verificare il suo reale status di dilettante, se fosse in regola la sua eleggibilità accademica e sulla sua stabilità finanziaria. “La NCAA sta indagando e lui è spaventato”, ha riferito una fonte.

Larry Brown just confirmed Emmanuel Mudiay going overseas to ESPN: "It's all about the kid. I support the kid."

— Jeff Goodman (@GoodmanESPN) July 14, 2014

In attesa di sviluppi Mudiay giocherà oltre Oceano seguendo quanto hanno fatto alcuni come Brandon Jennings, a Roma, e Aquille Carr, in Cina. L’alternativa è assumere un personal trainer e allenarsi in vista del Draft. Ma un anno è lungo da trascorrere ed è certo che il ragazzo, col talento che si ritrova, non starà con le mani in mano ma farà di tutto per arrivare pronto all’appuntamento fra 12 mesi.


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