Magazine Per Lei
Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro il tizio, per farsi coraggio, si ripete:
Fino a qui tutto bene.
Fino a qui tutto bene.
Fino a qui tutto bene.
Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio. *
Bene, il momento tanto atteso è arrivato. At last. Perché va bene l'euforia iniziale, l'obiettivo comune che ti gasa, la novità che prende il sopravvento sulla quotidianità, però a nessuno piace bucarsi la panza, soprattutto se non sai cosa sta succedendo, nel frattempo, lì dentro. Ma io sto bene e guardo avanti. Cioè mi spiego, diciamo che il mio concetto di 'bene' si è notevolmente allargato, si è dilatato oltremodo fino ad accogliere tutta una serie di stati d'animo, sensazioni e situazioni che prima non avevano il permesso di stare in quella categoria lì. Perciò io dico che 'Sto bene', se riesco a non pensarci troppo e le mie paranoie arrivano sporadiche, a sprazzi, come ciuffi su un prato spelacchiato. Dico che 'Sto bene' se riesco ad essere serena per una buona parte della giornata. Una buona parte per me può essere riferito anche a un paio d'ore. Sono indulgente con me stessa, ultimamente. Dico che 'Sto bene' anche se ogni tanto ho mal di testa e comincio a sentire 'delle cose' non meglio identificate al basso ventre. Dico che 'Sto bene' anche se cammino in equilibrio su una corda tesa e sotto non vedo manco cosa c'è ad aspettarmi, se cado giù. Dico che 'Sto bene' anche se mi pare di fare uno Sport Estremo, una specie di Parapendio dell'anima o di Bunjing Jumping delle emozioni. Dico che 'Sto bene' anche se vivo su questa altalena e cambio umore nell'arco di una giornata solo 4/5 volte.
La giornata tipo di Nina. Ad esempio domenica mi sono svegliata con una sindrome dell'abbandono che levati proprio (ho iniziato a fare dei sogni del cazzo, che non vi sto manco a dire), e sono arrivata, dopo colazione, ad avere strane manie di persecuzione, non so neanche io come. La cosa si è evoluta in una mesta malinconia, che poi è sfociata in un rodimento di culo spinto e incontrollabile, avrei spaccato tutto e tutti e giù di parolacce e improperi come se piovesse. Il nervosismo cosmico, questa forma di irritabilità estrema così tanto simile alla sindrome premestruale, ha lasciato il posto, in serata, a un'allegria tanto allegra quanto immotivata. Avevo addosso un buon umore, una carica che se mi avessero detto 'Nina andiamo a ballare?' io, da incosciente, avrei pure risposto di si, salvo poi crollare di sonno un'ora dopo su qualche divanetto, in disparte e al buio, fra coppie che limonano. Perchè forse la cosa che mi caratterizza di più in questi giorni di stimolazione è proprio il sonno. Totalizzante. Assoluto. Come quello dei bambini. Erano anni che non lo provavo un sonno così, giuro. Mi coglie all'improvviso e non riesco, non posso resistergli. Crollo indifesa sul divano e chi s'è visto s'è visto. Come un cavallo dopo una dose di chetamina. Ora ti prego, chiunque tu sia, ESCI DA QUESTO CORPO!
Lui è un po' disorientato da tutte queste variazioni sul tema, si muove per casa tipo soldato in un campo d'addestramento, mai abbassare la guardia, fratello. Poraccio e come dargli torto? Ma non dipende certo da me, ovvio: è colpa del Meropur.
Breve compendio delle cinque punture di Nina. La prima. 'Evviva! Ci siamo, oddio che emozione sta accadendo proprio a noi, ma ci pensi?' Livello di Romanticismo registrato: alle stelle. La seconda. 'Che bello amore, avere questa opportunità, ma ci pensi?' Livello di Romanticismo registrato: buono La terza. 'Mhmmm du palle sta puntura, stasera non mi va!'. Livello di Romanticismo registrato: sceso di molto. La quarta. 'Che strazio però, comincia pure a fa male sta stronza. Senti anticipiamo, così ci leviamo il pensiero'. Livello di Romanticismo registrato: addio. La quinta. 'Oddio è vero, c'abbiamo la puntura pure stasera... vabbè intanto mettilo il film, poi stoppiamo quando è ora eh!'. Benvenuto pragmatismo.
E i sentimenti lasciano il posto alle sensazioni. Poi torneranno, ma è bene che ogni tanto si facciano da parte, che a volte distraggono e basta. (Oddio cosa mi sta succedendo? Come sto parlando? Tranquilla, non dipende certo da te: è colpa del Meropur.)
Perché sarebbe anche disumano stare a mille sempre e comunque e anche nocivo. Qua bisogna conservarsi le energie, che ogni step è un traguardo, ma non la meta. Perciò si, è vero che ci penso tutti i giorni a sta cazz di puntura, ma non mi ricordo, in tutti i momenti della mia giornata, il perché sto facendo tutto questo, perché mi sto sottoponendo a questa tortura. Già perché lo sto facendo? Chi me lo fa fare a me? E perché poi? Ah, per il Pivellino, giusto.
Il fine ultimo a volte si cela sotto la coltre delle innumerevoli e sgradevolissime operazioni pratiche che devi svolgere per forza, tutti i santi giorni. Amen.
Veniamo alle questioni pratiche, appunto, che ho cazzeggiato già abbastanza per oggi, èvvé? Oggi era il gran giorno, giaggià. Primo monitoraggio e prelievo dell'Estradiolo.
Io sono stubata, è vero, però ho ancora due ovaie, ma ciò non vuol dire che entrambe lavorino con lo stesso impegno. Difatti una, la fancazzista della destra, non si è smentita manco stavolta. Nessun follicolo. Zero. Nada. Nisba. Niet. Che non si dica che non ci ha provato a partecipare all'orgia ormonale, ma a modo suo però: producendo una bellissima... Sacca di liquido! E brava la mia bambina imbranata, ne sentivamo proprio la mancanza. Uhmpf. La sinistra invece ci ha dato grandi soddisfazioni, ah si si si. almeno lei. Cinque dico 5 bei follicoli, 2 di 10mm e 3 di 12mm. E ci possiamo ampiamente stare, se ci ricordiamo che la mia attività ovarica è molto vicina al Bradipo in pensione. L'Estradiolo a 382, ve lo dico, mi ha fatto un po' smaltire, anche se non ci capisco una mazza è vero, però così a naso mi pareva un numero troppo alto. Ah ah.
Responso della Gina: (il mio preferito, di sempre)
- Nina, ora pensiamo a coccolarci questi bei cinque follicolini. Tu non devi preoccuparti di nulla, lascia stare a noi i numeri. Tu sogna, sogna tanto, sogna ad occhi aperti, che a tutto il resto ci pensiamo noi! -
Tié, beccate sta lezionacina de vida. E io, che sono una bimba ubbidiente e amo alla follia essere deresponsabilizzata in questo momento, mentre tornavo verso scuola pensavo cose così: 'certo è incredibile, ste 5 palline sono i nostri potenziali figlioli...' E poi sognavo, sognavo tanto, sognavo ad occhi aperti. E un po' lavoravo pure, cioè riuscivo a concentrarmi su quel che facevo e ridevo, tanto e poi correvo a pranzo dall'amica G, mentre in macchina cantavo a squarciagola quella canzone che mi cantava sempre mia mamma quando ero piccina, quella che fa così: 'Isotta Isotta dai che ce la fai... sorridi, ingrana la marcia e vai...'
Io, iper eccitata, sottobotta che manco un cocainomane, perché è questa la cruda realtà, la nuda verità:
Io ormai sono un Barattolo di Ormoni con le gambe e ho un tale esubero di energia che ci potrei riempire un termoreattore nucleare. E poi lo farei anche funzionare. E dopo via a casa, con il cuore a mille, a spedire i risultati al centro e l'sms al Boss di Firenze e col fiato sospeso aspettare la telefonata. Per sapere se stava andando tutto bene e come dovevo procedere. Certe apnee ci facciamo noi donne fivettare, ci cresceranno le branchie prima o poi. E la risposta non si è fatta attendere: - Prosegua hossì, Signora Nina, con lo stesso dosaggio del Meropur e domani sera si homincia chol soppressore - il Cetrotide, l'antagonista che blocca l'ovulazione spontanea. Questo è. E fin qui tutto bene. Posso riprendere a respirare.
-
* frase iniziale del film 'L'odio'. Se non l'avete mai visto, vedetevelo e non provate a contraddirmi, sennò ve mozzico. Ma non dipende da me: è colpa del Meropur.
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