Pubblicato da Giovanni Nuscis su aprile 10, 2012
Impostato come una vera e propria testata giornalistica online, di cui riproduce stile e linguaggio, il portale Njuz.net offre al lettore articoli di politica, di economia, di costume e sport. Se le notizie pubblicate chiamano in causa personaggi reali della vita pubblica serba, i contenuti sono invece sempre surreali e grotteschi. Un vero e proprio fenomeno che sta spopolando non solo in Serbia
La satira sta vivendo un periodo di grande rilancio anche grazie alle potenzialità del web 2.0, basti pensare a realtà come Spinoza.it, uno dei blog più seguiti e premiati in Italia negli ultimi anni. Si tratta di un fenomeno di scala mondiale che sta in qualche modo trasformando i rapporti tra la satira ed i diversi sistemi di potere, con la prima non più ridotta agli spazi offerti dai mezzi di comunicazione tradizionale, ma in grado di sfruttare canali propri e godere di livelli di libertà e di divulgazione impensabili fino a pochi anni fa.
Il portale Njuz.net è stato messo in piedi quasi casualmente nell’ottobre 2010, ma è divenuto nell’arco di pochi mesi uno dei “siti di informazione” più seguiti in Serbia. Gli affezionati sono in costante crescita e la popolarità si alimenta ulteriormente attraverso il passaparola sui diversi social networks. Njuz.net offre una satira quotidiana, impietosa e trasversale. Impostato come una vera e propria testata giornalistica online, di cui riproduce stile e linguaggio, offre al lettore articoli di politica, di economia, di costume e sport. Se le notizie pubblicate trattano di argomenti di stretta attualità e chiamano in causa personaggi reali della vita pubblica serba, i contenuti sono invece sempre surreali e grotteschi. Tra i bersagli si trovano politici di tutti gli schieramenti, con in testa il governo e il presidente Boris Tadić, ma anche Novak Đoković, gli hooligans e le forze di polizia, il sessismo ed altri generi di stereotipi e malcostumi diffusi nella società serba.
Il successo del portale satirico ha ormai superato i confini serbi per allargarsi a tutti i Balcani, come testimoniato dalle centinaia di commenti che arrivano ogni giorno sul sito e sui social network. In più casi le notizie date da Njuz sono state considerate veritiere e riportate dagli organi di stampa di diversi paesi. L’esempio più eclatante risale alla fine del 2010, quando la notizia che un turista serbo avesse ucciso con un tuffo lo “squalo assassino” che terrorizzava Sharm el-Sheikh fece il giro del mondo, ripresa tra gli altri dal New York Post e dalla Komsomolskaya Pravda di Mosca.
A dicembre 2011 Njuz.net ha ricevuto il riconoscimento del proprio impegno con l’assegnazione del premio annuale assegnato dall’Associazione dei giornalisti di Serbia. Da poche settimane, inoltre, ha varcato i confini del web presentando un libro che raccolglie gli articoli migliori prodotti in questi mesi e diversi inediti. Di satira, media e politica in Serbia abbiamo parlato con uno dei redattori di Njuz, Viktor Marković.
Com’è nato Njuz.net? Perché avete messo in piedi questo progetto? Vi siete ispirati a qualche particolare esperienza?
Il fondatore di Njuz, Dejan Nikolić, venne costretto a letto per una settimana da problemi alla schiena. Quindi, semplicemente per noia, cominciò a scrivere notizie false, di stampo satirico. Fonte di ispirazione, per lui come per molti di noi che adesso scriviamo per Njuz, sono stati The Onion, il Daily Show, il Colbert Report ed altri portali satirici e programmi televisivi che provano a guardare attraverso le notizie ed a rivelarne i veri significati.
L’impressione è che la popolarità di Njuz.net sia cresciuta esponenzialmente negli ultimi mesi. Ci puoi dare qualche dato? Quale credi possa essere la ragione di un così ampio e rapido successo?
Il sito è ancora giovane, esiste da un anno e mezzo, ma riceviamo all’incirca 30.000 visite al giorno. Credo sia esploso piuttosto velocemente perché, per quanto ne so, nell’intera regione nessuno ha mai provato a fare qualcosa di questo genere. Ed è abbastanza strano, dal momento che qui si è sempre sentito il bisogno di analizzare e criticare i media. La gente non è cosciente di quanta manipolazione passi attraverso le notizie. Speriamo di essere riusciti a cambiare un po’ le cose e che ora tutti guardino con maggiore attenzione alle informazioni che ricevono attraverso i media.
Forse anche i giornalisti ora leggono le notizie con maggiore attenzione. Come è stato possibile che in passato alcuni giornali pubblicassero vostre notizie pensando che fossero vere?
Capita anche oggi, anche se non più così spesso come all’inizio, nonostante siano in tanti ad essere venuti a conoscenza del nostro sito. Penso succeda perché i giornalisti tendono a non controllare l’autenticità delle fonti, come presumibilmente facevano prima dell’avvento di Internet: è la velocità che conta al giorno d’oggi. Questo è quello che succede quando si ha troppa fretta. Vedono che il nostro sito ha un aspetto serio, che è scritto con uno stile giornalistico ed in qualche modo finiscono per credere perfino alle notizie più oltraggiose.
Il vostro sito non risparmia nessuno, o almeno così sembra. Vi sono argomenti o problemi che evitate di affrontare per ragioni politiche o morali? Pensate che la satira dovrebbe porsi dei limiti?
Non ci poniamo limiti politici, ma quando trattiamo questioni morali ci lasciamo guidare dal buon senso, altrimenti il rischio sarebbe quello di sfociare in battute razziste, scioviniste, di fare humor nero o, peggio ancora, sterile.
In Italia, ad esempio, la satira è costantemente accusata di essere orientata politicamente, ed in questo modo viene spesso delegittimata. Avete mai subito reazioni politiche o accuse simili?
Non che io sappia, probabilmente perché anche quei politici che si sentono offesi da alcuni articoli sono ancora intenti a capire se c’è veramente qualcuno dietro di noi e come attaccare.
La vostra satira non è esclusivamente politica, ma critica anche abitudini e convenzioni sociali. Su quali particolari aspetti della società serba concentrate particolarmente la vostra satira?
Direi soprattutto sul nazionalismo, sul populismo, su ogni sorta di sfogo collettivo di quello che noi consideriamo un patriottismo ingiustificato, quindi sull’insaziabile voglia di gossip. Ma non ci limitiamo esclusivamente a questo, direi che le nostre critiche sono rivolte alla stupidità in tutte le sue forme, al di là degli orientamenti sociali.
Come funziona la redazione di Njuz? In che modo riuscite a trovare tanta ispirazione ogni giorno? Come riesce a sopravvivere il sito dal punto di vista economico?
Ogni giorno facciamo brainstorming sulle nuove idee attraverso la mailing list o il gruppo Facebook, partendo dalle notizie del giorno: c’è sempre qualcosa da criticare o su cui fare ironia nelle notizie serbe. Sino ad oggi siamo riusciti a mantenere in vita il sito con gli annunci pubblicitari.
Fra poco sarà tempo di elezioni in Serbia e la campagna elettorale è già cominciata. Credi che nei prossimi mesi ci sarà per voi più materiale a disposizione e più lavoro da fare?
Nutriamo sempre la speranza che non ci sia troppa competizione con il mondo reale dell’informazione, quindi che le notizie vere non siano più divertenti delle nostre. Ma è difficile stare dietro ai paradossi della realtà. La situazione peggiorerà di certo nell’anno delle elezioni e sarà difficile pubblicare notizie più divertenti di quanto non lo siano già nella realtà.
Cosa rispondi a quanti sostengono che una forte satira politica possa compromettere la fiducia che i cittadini nutrono nei confronti della classe politica e delle istituzioni?
Se politici ed istituzioni politiche rappresentano dei così facili bersagli per la satira… evidentemente c’è ragione di farlo. Quando smetteranno di darci un motivo per prenderli in giro, allora smetteremo. Forse.