Allarme per gli amanti della Nutella. L’Unione europea potrebbe metterla fuori legge.
Si accettano, tranquillamente, il formaggio fatto senza latte, il vino senza uva, la carne con gli estrogeni, frutta e verdura con anticrittogamici come ingrediente principale, ma i grassi della nutella danno un fastidio tale da risultare insopportabili.
Scriviamo sui barattoli “nuoce gravemente alla salute” e lasciamola in commercio; poi ognuno di noi deciderà cosa fare per il proprio colesterolo, per la propria glicemia e per il proprio metabolismo.
Ma la nutella non si tocca.
Perchè la nutella non è un alimento.
E’ un simbolo, un’icona, un’emblema.
E’ l’immagine dell’infanzia le merende con fette di pane e nutella.
E’ la metafora della consolazione la cucchiata mangiata davanti al nulla degli amori infranti.
E’ l’incarnazione della psicoanalisi spicciola il barattolo in cui ci si tuffa.
E’ l’allegoria dell’abbattimento delle barriere sociali la trasversalità del vasetto.
E’ l’incarnazione della socialità nei nutella-party.
E’ l’immagine del cinema il gigantesco recipiente di Nanni Moretti in “Caro Diario”.
Quel vasetto miracoloso contiene, assieme, senso di colpa, politica ed eros; è analisi socio-cultural-gastronomica.
Ogni italiano ha ricordi legati a quel barattolo meraviglioso, personaggi famosi sono diventati nutellodipendenti e ogni crisi matrimoniale è alleviata affondando il cucchiaino.
La Nutella rappresenta l’ Italia unita ideologicamente; la Nutella è la nostra più vera e profonda identità nazionale.