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Noi e Lui /La testimonianza del Gesù storico e il suo progetto /Ottobre Missionario

Creato il 07 ottobre 2013 da Marianna06

 

SOLIDA~1

 

Dobbiamo a Gesù, scrive il teologo Leonardo Boff, la coscienza e, quindi, la suprema dignità d’essere figli di Dio.

E questo significa nell’umanità, per chi ha fatto proprio il”Suo” messaggio, la fine delle differenze. Proprio come  ci ricorda San Paolo.

Tutti gli uomini in questo modo sono semplicemente fratelli e sorelle in Cristo e figli dell’unico Padre.

Pensiamoci un attimo ( e magari anche un po’ di più)  dinanzi, per esempio,  a sciagure inenarrabili come quest' ultima accaduta ,che è poche ore, a Lampedusa,  e  a quelle precedenti  dei mesi e degli anni passati.

E non solo di certo  a Lampedusa.

Fanno fede, purtroppo, le cifre innegabili che, a leggerle,sinceramente  mettono i brividi.

Pensiamoci tutte le volte che tangibilissime occupano la scena nella storia dell’uomo le strutture di potere arroganti  e gli egoismi e le avidità senza fine.

Le dittature politiche, per esempio, e le violenze gratuite .Protagoniste  atte a generare soltanto ingiustizia e morte.

E non è questione di colore della pelle  e/o di  provenienze.

E’ stata forse, in casi del genere  (o similari) , rispettata  la sacralità della persona ?

Non si direbbe.

E, anche quando tutto va bene e lo straniero, il migrante giunge sano e salvo a destinazione, c’è effettivo rispetto per l’uomo o per la donna, per il bambino o per l’anziano?

Dalle leggi inique nel nostro Paese( la Bossi-Fini) alle strutture abitative fatiscenti,allo sfruttamento,o peggio ancora, all’indifferenza,  tutto conferma di no.

In Italia basta passeggiare per Roma ,tenendo bene gli occhi aperti.

E, poi, non c’è solo Roma.

Mentre, invece, occorrerebbe equità e giustizia,che sono i cosiddetti pilastri di una qualunque democrazia, che si consideri tale.

Esiste una fraternità terrena e una fraternità cosmica. E quest’ultima, messa in pratica, impedirebbe semmai anche i numerosi disastri ecologici, cui spesso assistiamo e dinanzi ai quali ci diciamo, con un pizzico di falsa coscienza, impotenti.

E, in base proprio alla fraternità cosmica, alcune teologie (Teilhard  de Chardin, ieri e oggi, e  i maestri medievali un tempo, Francesco d’Assisi in primis) non riducono  Gesù allo spazio palestinese o lo confinano nel solo mondo umano.

Lo vivono dentro il processo cosmico o Mistero della creazione.

Ma Gesù ha scelto come primi destinatari del suo amore i poveri, bisognerebbe ricordarlo più spesso.

In essi Egli si è identificato e come anche lo ha fatto e continua a farlo negli stessi servitori dei poveri.

E’una  nuova dimensione storica.

E per noi il comprendere questo equivale a mettersi alla sequela di Cristo e sposarne l’insegnamento.

Tutto il resto  non conta E’ vanità delle vanità. Specie quando (per colui che è credente) Gesù(  il quando è noto solo al Mistero) irromperà nella piena rivelazione.

E noi con Lui, con la sua comunità umana e cosmica.

La realizzazione del Regno, insomma. Il sogno del Regno. Quel Regno che, appunto, Egli era venuto ad annunciare.

Un Regno molto differente da quelli cui noi, uomini di ridotta speranza,  al momento siamo abituati a prestare sguardo e  attenzione.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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