La storia di un ragazzo da parete
Quando si parla di Noi siamo infinito, ci troviamo davanti ad uno dei film più toccanti ed intensi di questa stagione cinematografica. Nonostante la pellicola nelle sale americane sia già uscita ed aggiungerei con grande successo di pubblico, in Italia invece “invaderà” le sale cinematografiche solo dal 14 Febbraio. Non fatevi ingannare dalla data, perché Noi siamo infinito, è tutto furchè la classica commedia dedicata agli innamorati. Il lungometraggio oltre ad avere un gruppetto di attori in completo stato di grazia, è un vero colpo al cuore.
Tratto dal romanzo di Stephen Chbosky, scrittore, sceneggiatore ed editor di Pittttsburg, The Perks of a being a Wallflowers questo è il titolo originale, è una storia profonda e coinvolgente sulle difficoltà di essere adolescente e di trovare il proprio posto nel mondo. Interpretato da un promettente Logan Lerman (già visto in Percy Jackson e gli Dèi dell’Olimpo e nella rivisitazione in chiave moderna di Dartagnan), Emma Watson (famosa per la saga di Harry Potter) ed Ezra Miller (impeccabile in E ora parliamo di Kevin ed Another Happy Day), il film cattura, in una toccante fotografia, le gioie e le avversità che si affrontano nel diventare adulti.
Siamo nel 1991 e ci troviamo in un liceo di un’anonima cittadina americana. Charlie è un ragazzetto timido, ma molto intelligente che vive quasi da spettatore la vita dopo che, durante l’estate, il suo migliore amico si è suicidato. Desideroso però di vivere in tutte le sue sfaccettature la terribile realtà liceale, incrocerà il cammino con due studenti dell’ultimo anno: Sam bella e carismatica, e l’impavido fratellastro Patrick. Grazie a loro Charlie comincerà a conoscere le gioie di essere adolescente; anche se questo periodo così intenso della sua vita, è sempre minato da un torbido passato, non solo costellato dalla morte del suo migliore amico, ma anche dalla dipartita della zia. L’equilibrio precario di Charlie però, presto si sgretolerà fino a rivelare una palese e sconcertante verità.
Noi siamo Infinito, nella sua semplicità, riesce a stupire lo spettatore perché finalmente si tira fuori dai classici clichè dei film per ragazzi, raccontando una vicenda fresca, nuova, introspettiva e soprattutto rivolge uno sguardo amorevole ad una gioventù ancora capace di sognare. Un lungometraggio quindi di una bellezza che non ti aspetti, che trascina in un vortice di emozioni senza fine. Il successo di questa pellicola, che forse qui in Italia avrà solo un piccolo pubblico di affezionati visto la sua poca commerciabilità, è dovuta a tre importanti fattori. Prima di tutto la regia; Stephen Chbosky soffermandosi sui particolari e puntando sui impotenti primi piani e sfruttando una fotografia calda e rassicurante, tratteggia alla perfezione le caratteristiche dei personaggi, rendendoli non solo dannatamente sexy (come la superba Watson), ma soprattutto molto vicino alla realtà dell’epoca. Gli attori poi che nonostante la giovane età sono forse già all’apice della carriera, rendono la vicenda molto reale e commuovente; la colonna sonora infine composta da una rivisitazione di alcuni grandi classici della musica pop e rock, tra cui spicca una sempreverde Heroes di David Bowie, rappresenta la cornice di un ritratto generazionale intenso e deciso.
Per la prima volta Noi siamo infinito quindi, illustra non solo la vita di un ragazzo insicuro e al tempo stesso con tanta voglia di essere uguali agli altri e che si meraviglia delle piccole gioie della vita, ma soprattutto ritrae fedelmente il torbido mondo del liceo e la nascita di un’amicizia sincera e duratura. Un film quindi da vedere assolutamente.
Dal 14 febbraio nella sale italiane.
di Carlo Lanna