Quando ero una bambina ho avuto la varicella. Ricordo ancora oggi che mai in vita mia mi sono divertita tanto ad annoiarmi. Sì, perché mentre in pieno luglio, guardando fuori dalla mia finestra potevo osservare tutti i miei amici giocare felici ai giardini pubblici, io ero alle prese con una faccenda assai diversa, importante e sicuramente più drammatica. Sono stata Jo di Piccole Donne: un vero e proprio maschiaccio, ribelle e testarda, tanto abile nella scrittura tanto quanto curiosa e coraggiosa.
Sono stata la fortunatissima Frances (Baby) di Dirty Dancing, solo che nella mia versione del film, saltavo tutte le scene inutili, i dialoghi dei quali non mi importava assolutamente niente o che semplicemente non riscontravano i miei gusti e con grande abilità arrivavo al punto che più mi interessava: fare quella benedetta presa dell'angelo insieme a Patrick Swayze. Praticamente tagliavo più della metà del film!
Come tutte le bambine anche io ho attraversato la fase "principesse" e sebbene in un primo momento si trattasse della bellissima principessa Sissi (film che guardavo una volta l'anno insieme a mia madre, avvolte da centinaia di coperte e scaldate dal tepore di una buona cioccolata calda) ben presto ho cambiato direzione. La mia principessa preferita non era più Sissi, non mi importava più niente dei suoi bellissimi capelli lunghi, del castello immenso e degli abiti sfarzosi. In quel torrido luglio, grazie alla noia e alla mia fantasia ero lei, l'unica e sola principessa che non aveva bisogno di uno stupido principe azzurro in calzamaglia: Xena, "la principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie". Ma che ve lo dico a fare? Io mi esaltavo all'idea di poter vivere anche solo per un momento le sue avventure ... altro che Violetta o Patty, io avevo lei, una donna fiera e forte, furba e coraggiosa, talmente bella da far cadere ai suoi piedi persino gli dei dell'Olimpo, vi sembra poco?






