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"Noialtri" di S. Dovlatov

Creato il 18 febbraio 2013 da Bens
Per chi come me è stata viziata da un intenso amore famigliare, così totale e prezioso da guardare con malcelata diffidenza qualsiasi incursione esterna, quando si è così appagati e amati da non avere il bisogno di cercare altri affetti o da ritenere insufficienti ed imparagonabili le offerte di amicizia che nel corso degli anni fungono da corollario o viatico, l'entusiasmo per quello che c'è fuori assume le fattezze abbozzate di uno scarabocchio. Non ricordo di dovermi essere mai abituata a niente perché tutto ha sempre funzionato con ingegneristica precisione, ci si vuole bene per qualche ragione superiore, quasi primitiva, biologica e nel mio caso è stato così nutriente da saziare ogni slancio pericolosamente esterno. E' così per noialtri, ben asserragliati e protetti da un caso che ci ha voluti uniti da somiglianze che si trasmettono da generazione a generazione, è così per la nostra storia famigliare che ha camminato accanto alla storia di altre famiglie con cui si è costruita una Storia più grande e più complicata. E' così per noialtri, non giudicateci. Sono amori naturali che si sovrappongono ai vostri, come delle sagome da cui scappa sempre un contorno più stretto, o a volte più largo.
Ed è così che la condizione più primitiva di agglomerato umano che è la famiglia si trova a fare i conti con la sua appendice politica, lo Stato, una grande famiglia riunita per un chiassoso cenone di natale. Ma si sa quanto difficile sia prescindere dalle individualità che compongono un gruppo più o meno grande, un gruppo più o meno coeso e che l'equilibrio è fragile. Ma esattamente come ci siamo lasciati alle spalle l'immagine del patriarca autoritario, la storia di ogni nazione ha intessuto finemente tra le sue profezie la caduta del dittatore, scuro e burbero papà.
Si soffre per il proprio paese violato dall'ingiustizia come si soffre ad essere puniti per un dispetto da bambini. Per quanto non ci piaccia, per quanto non ci si voglia rassegnare, nasciamo due volte, tra le braccia di nostra madre e dentro i confini di uno stato e per quanto ci paralizzi la paura si dà sempre vita a qualcosa, ad un figlio o ad un cambiamento, che sia strutturale o che sia informale, come una fuga. Si fugge anche quando si ama troppo la propria casa per vederla cedere sotto i colpi di mortaio dell'ennesimo fallimento. Si fugge perché è più facile che restare a guardare un amore che si allontana e che ti allontana.

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