Non avere paura del buio (2011)
Remake di un film omonimo del 1973, Katie Holmes si lancia in questa rielaborazione abbastanza inquietante (come realizzazione, soprattutto): buona lettura!
Trama
Un padre separato porta figlia e amante in una villa sperduta per ristrutturarla. La bambina rompe un forno in ghisa e da esso sbucano delle pantegane con la gobba, ovviamente affamate di nuovi “clienti”, in modo da aumentare la loro popolazione.
Realizzazione
A parte per la scena iniziale ambientata nel 1800, abbastanza schifosa, il resto del film è abbastanza sciatto e, più che scatenare terrore, scatena un’inarrestabile voglia di lanciare il DVD fuori dalla finestra. La bambina è molto calata nella parte e si salva, il padre è un mezzo imbecille e Katie Holmes (unico nome di rilievo oltre a Guy Pearce) risulta abbastanza anonima.
Sembra di vederla in uno dei tanti episodi di Dawson’s Creek, rimane l’adolescente spaurita e vogliosa di pippe mentali più che la “donna” e compagna del curioso genitore che va in caccia di ville sperdute nella brughiera. I mostriciattoli, seppur ben realizzati graficamente, sono abbastanza tristi e patetici e più che spaventare fanno schifo: sembrano pantegane in putrefazione.
Giudizio
La crisi hollywoodiana punta a realizzare prodotti “sicuri”, ripescando dall’immaginario collettivo pellicole ormai morte e sepolte. Il problema, casomai, è renderle accattivanti ed interessanti oggi, considerando che spaventavano e terrorizzavano negli anni ’70. Inoltre, giusto per buttarla sul patetico, nella versione originale la persona coinvolta era una donna adulta e qui una bimba innocente. La noia prevale, lo schifo rimane e il finale lascia un po’ perplessi. Un remake che poteva essere evitato, penoso anche al botteghino (hanno speso 44 milioni di dollari per incassarne 46, 2 milioni in più). Il suo posto è lo scaffale della videoteca, fidatevi. Se lo trovate a 2 euro prendetelo, quello è il suo prezzo.
Voto: 4/10
Marco