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Non chiamatela pubblicità erotica (e nemmeno arte)!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

C’è un gran tran tran su Facebook. Alcune donne mi segnalano questa pagina. Si tratta di un work shop per realizzare una pubblicità che loro chiamano erotica ma non lo è perchè quel corpo femminile servirà per pubblicizzare un’azienda di condizionatori, la Minus Energie.

All’evento che si terrà i giorni in cui verrà celebrata la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un altro insulto alla dignità femminile, hanno partecipato una decina di persone e noi abbiamo pensato di dire la nostra in modo pacifico sulla pagina e dopo averci dato l’appellativo di “antiquate” ci hanno censurate cancellando tutti i nostri commenti.

Per carità non si sa mai perchè rovinare la loro immagine? Perchè far vedere al mondo che le donne non ci stanno?

Un basso senso della democrazia e scarsa considerazione delle donne. Infatti prima di essere bloccata mi arriva questo commento (da parte dell’organizzatore):

Non chiamatela pubblicità erotica (e nemmeno arte)!

In questo post mi risponde che la donna è un oggetto. Il maschilismo di queste persone è vergognoso, causa delle tantissime violenze contro le donne e in Italia c’è molto da fare.

Altri spot che sto copiando mettono in luce la solita mentalità maschilista: le donne protestano perchè o sono bigotte o sono invidiose e brutte:

Non chiamatela pubblicità erotica (e nemmeno arte)!

La classica mentalità maschilista italianistana: la donna deve accettare il suo ruolo e stare al suo posto. Al fotografo infatti non gliene frega nulla dei diritti delle donne, per lui sono oggetti:

Non chiamatela pubblicità erotica (e nemmeno arte)!

Non chiamatela pubblicità erotica (e nemmeno arte)!

Non chiamatela pubblicità erotica (e nemmeno arte)!

Se volete continuare a leggere la discussione andate qui   troverete bestemmie, pseudo cratori che si paragonano a Botticelli e si sentono artisti. Ve l’ho fatta leggere solo per farvi vedere che in Italia c’è molto da fare e quanto sono bassi i nostri creativi (e poi si offendono quando li paragoni a Oliviero Toscani). Io credo sia più opportuno contattare in massa l’azienda promotrice e protestare contro l’ennesimo uso del corpo femminile. Sarà la prima volta farla cessare prima che la troverete sulle vostre strade.

Mary



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