Come tutti voi lettori saprete ormai, la Romania è balzata agli onori della cronaca nelle settimane scorse grazie al colpo di genio che le calde giornate estive lungo la Senna hanno provocato al Signor Sarkozy. Avevo inizialmente deciso di non parlarne perchè non è facile trattare un tema come quello dei Rom dall’osservatorio privilegiato di Bucarest. I rimpatri per la televisione francese e l’elettorato di destra sono ormai cominciati, una manciata di Rom è arrivata, e non appena Sarkozy tornerà a salire nei sondaggi d’Oltralpe (conclusione già di per sè terribile), sono certo che i rimpatri si fermeranno.
Veniamo a noi, o meglio ai commenti sentiti su TVR (televisione nazionale rumena) nei giorni passati. I servizi sulla deportazione forzata, e a pagamento (deportazione è l’unico termine che mi viene in mente, non riesco a pensare ad altra definizione) non mancavano di far notare come l’iniziativa francese sia stata subito appoggiata e elogiata dalla Liga Nordului (Lega Nord ndr per chi non comprendesse la traduzione – vuoi mai che qualche padano si senta offeso per essere stato tradotto), partito xenofobo italiano. Senza entrare nel merito della faccenda, dato che sono da sempre convinto che tentare di fermare gli spostamenti della gente sarebbe un po’ come provare a fermare un fiume con le mani, voglio però riportare un fatto interessante, il conio di una nuova espressione nel lessico popolare Bucarestese: “Non fare il Sarkozy”. L’espressione è atta a indicare una persona che racconta fesserie, e che vuole fare bela figura a tutti i costi. Insomma, un chiacchierone inaffidabile. Noooo! non sto parlando del Primo Ministro italiano, ma del Presidente francese. Non confondete i soggetti, miei cari lettori.
Insomma, poichè pare che nemmeno il Papa possa criticare la politica francese sull’immigrazione, io mi limito a fare alcuni calcoli. Pare che da metà luglio, data di inizio della deportazione, siano tornati in Romania 1000 persone. Ciò equivale allo 0,000016% della popolazione francese, e allo 0,00015% della popolazione immigrata in Francia. Capirete tutti che l’obiettivo di questa campagna non è assolutamente quello di contrastare l’immigrazione, ma semplicemente di rispondere in maniera grossolana, superficiale, populista e mediaticamente efficiente a quanto la gente è stata recentemente educata a domandare: una maggiore sicurezza. E cosa c’è di meglio di un’ubriacatura mediatica dove un migliaio di persone vengono deportate in un paese che suona ancora come tanto lontano nell’immaginario di molti?
Qui in molti hanno capito la cosa e l’indignazione non è legata al fatto in sè; piuttosto viene osservato con un sorriso amaro questo modo rozzo di lavarsi la coscienza, e pensare di risolvere in maniera barbara la questione Rom, come stanno provando a fare in Francia. Ed ecco allora che si diffonde l’espressione “Non fare il Sarkozy”.
Ieri in un suo interessante articolo, Jim Compton spiegava che politici come Sarkozy guadagnano punti nei confronti dell’opinione pubblica con azioni come questa. Il fatto è, afferma Compton, che “non ho mai incontrato un singolo europeo, al di fuori del mondo delle NGO e dell’associazionismo, il quale non provi paura, o addirittura disgusto, nei confronti dei Rom”. Tutto ciò suona alquanto agghiacciante a parer mio. In conclusione non posso fare altro che invitarvi a vedere i trailer dell’ultimo documentario di Compton sulle origini dei Rom, augurandomi che un video possa comunicarvi più di mille delle mie parole.
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