Magazine

Non-fiction/Zodiac

Creato il 08 settembre 2010 da Hydepank

(piccola revisione per padpad.eu)

Non-fiction/Zodiac

l'identikit di Zodiac

Quando arriva natale sono tutti più buoni. Così mi dice la maestra a scuola. Mio padre, però, non è buono nemmeno a natale. Lui lavora tutto il giorno. Lavora duro, al cantiere. Poi torna e picchia la mamma. Non lo fa perché è ubriaco, oh no signore. Lo fa perché è cattivo. Lui non beve, non fuma, non guarda la tv. Sta sempre chiuso in cantina a trafficare con i suoi disegni. Non so cosa siano, sono disegni strani. Mi hanno detto che hanno a che fare con l’oroscopo, ma io non so cosa significhi. La mamma ha paura di lui e non scende mai in cantina. Lui le ha detto che se tocca le sue cose la ammazza. L’ha detto piano, con il sorriso sulle labbra, per non farsi sentire da me. Ma io ho sentito tutto. A me piace il natale. Perché non si va a scuola, si canta in chiesa e si mangiano più dolci. Ho sempre sognato un vero albero di natale ma mio padre non vuole comprarlo. Dice che natale è una festa per stupidi e che l’albero di natale è un gioco per stupidi. Ieri sera, però, mi ha sorpreso. Era già buio e la mamma non c’era, era di turno all’ospedale. E’ salito dalla cantina di corsa e mi ha detto: andiamo, Debbie. Ti porto a comprare un albero di natale. Io non me lo sono fatto ripetere due volte: ero felicissima. Siamo partiti con la macchina. Lui ha guidato veloce, come al solito. Mi ha detto: ti porto in un posto che conosco io. Ci vorrà un po’, ma solo lì possiamo trovare dei veri alberi di natale. Sull’Oakland Bay Bridge ho guardato di sotto, come sempre. C’era Yerba Buena Island e l’Isola del Tesoro. Era natale, ma non faceva freddo. A San Francisco non fa mai caldo né freddo. E c’è spesso la nebbia, ma non quella sera. Ci siamo fermati a Richmond. C’era una bancarella enorme piena di alberi di natale di ogni misura. E gli addobbi e le ghirlande e tutto il resto. Mio padre mi ha fatto scegliere un albero e mi ha comprato degli addobbi. Ero molto felice. Abbiamo caricato tutto in macchina e siamo ripartiti. Ma non verso casa. Mio padre mi ha detto che doveva fare una cosa. Io però volevo andare a casa a montare l’albero, ero troppo felice. E poi avevo anche tanto sonno. Era molto tardi. Lui ha guidato lungo la baia, veloce e sicuro. E’ arrivato fino a Mountain View, poi ha infilato il ponte per Benicia. E’ corso su per Lake Herman Road che era buia e deserta. Ha acceso la radio. Ha proseguito ancora per un po’ e alla fine ha rallentato. E’ entrato in una piazzola che dava sul laghetto. Ha parcheggiato e di ha detto di aspettarlo un momento perché doveva fare una cosa. Io avevo sonno e mi sono allungata sul sedile posteriore. Ascoltavo la radio. Nel buio mi ha sempre fatto una grande impressione il suono della radio. E’ come se provenisse dallo spazio. C’è una magia particolare nei suoni e nelle voci, che sembrano più calde. Ha attaccato quella canzone, quella che fa how does it feel. La ascolto spesso e mi piace perché a un certo punto parla di una principessa. Mia madre mi chiama sempre così, principessa Debbie. Pensavo al mio albero di natale ed ero contenta. How does it feel? Contenta, proprio. Ho sentito un rumore. Secco. Come di uno sparo. Sono rimasta ad ascoltare mentre la radio continuava a chiedermi How does it feel? Ancora quel rumore. E ancora. Ancora. BANG. BANG. BANG. BANG. BANG. Cinque volte. Mi sembravano spari. O petardi, non so. How does it feel? La portiera si è aperta, io mi sono spaventata. Ma era lui. Mi ha detto: brava Debbie, ora si va a casa. Gli ho chiesto: ho sentito dei rumori, come degli spari. Cos’erano? Petardi, piccola, mi ha risposto. La macchina è uscita dalla piazzola e ha imboccato la strada del ritorno, giù per la discesa verso il mare. Come una pietra che rotola.

(Zodiac è stato un serial killer statunitense, attivo a San Francisco e dintorni tra il 1968 e il 1969. Nessuno è mai riuscito a identificarlo. Recentemente Deborah Perez, 47 anni, ha dichiarato di essere la figlia di Zodiac e di essere stata presente a due omicidi commessi dal padre Guy Ward Hendrickson, carpentiere di San Francisco. La notte del 20 dicembre 1968 Zodiac uccise un ragazzo e una ragazza al primo appuntamento. I due si erano appartati in una piazzola di Lake Herman Road. Un colpo per lui, cinque per lei che tentava di fuggire).


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog