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Non più Nonciclopedia

Creato il 03 ottobre 2011 da Alesan
Era uno degli spazi di satira migliori del web italiano. Diciamo era perché da oggi, e non si sa per quanto tempo, Nonciclopedia chiude i battenti. Colpa di una disputa con Vasco Rossi il quale avrebbe scatenato i propri avvocati contro le rime sarcastiche del sito che, imitando appieno il più celebre Wikipedia, ricreava una falsa enciclopedia on-line al solo scopo di dissacrare personaggi, luoghi comuni, parole e fatti. Della satira c'era tutto, dall'utilizzo della volgarità come termine realistico del linguaggio più o meno comune, alla modifica dei fatti reali esaltati o sputtanati in modo del tutto esagerato. Forse, quello che mancava, era proprio un fondo di "verità vera" in quelle biografie ricostruite su due piedi e totalmente inventate, cosa che oltre ad allontanare il sito dal dibattere vicende reali, permetteva a chiunque di intendere che il paradosso contenuto nelle voci (non)enciclopediche fosse totalmente fasullo. Ora, poteva piacere o meno, certo molti personaggi famosi sono stati riletti come perfetti incapaci, ma il sito non ha mai risparmiato nessuno, dai politici agli attori, dai cantanti agli sportivi, ricreando quindi uno spazio dove si poteva ridere o no, trovarlo bello o disgustoso, ma certamente fittizio e al di sopra delle parti, non un modo per attaccare in particolare qualcuno. Non so cosa riportasse la voce su Vasco Rossi, so che l'eroe delle libertà individuali e altissime, quello che i ragazzini dovrebbero girare senza casco e in culo alla legge (sua dichiarazione più o meno alla lettera prima di uno dei suoi recenti concerti) non ha accettato di finire su Nonciclopedia, dove sotto gli sfottò dei gestori sono finiti Silvio Berlusconi, Guido Bagatta, Maurizio Costanzo, Dan Peterson e decine di altri ancora. Magari ha ragione il cantante di Zocca, ma intanto un sito che inventa tutto per il solo gusto di farsi due risate ha chiuso per sua volontà. E non la sua voce, tutto il sito. Si vede che Vasco ritiene le proprie libertà migliori di quelle di altri. Anche le libertà di dire stronzate.

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