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non posso farne a meno

Creato il 21 dicembre 2010 da Luci

non mi piacciono “i coccodrilli”…

ma enzo bearzot, oltre che l’allenatore del mondiale di spagna, era l’allenatore dell’italia quando per me, bambina, l’italia era una bandiera da sventolare, una gioia da esprimere per la strada con altri bambini, guardare i grandi felici, l’invito a guardare la finale “a casa di quelli che hanno la televisione a colori”, il mio fratello che se ne stracicciava di calcio e allora (aveva tre anni) si interessava con passione solo al tamburo che gli avevano regalato, passione che ancora guida, sotto un certo punto di vista, la sua vita.

enzo bearzot erano le ginocchia sbucciate d’estate, il succo di frutta con la cannuccia che si infilava, grandissimo progresso della tecnica, perchè ti svincolava dalla ricerca dello stappino, introvabile in casa mia quanto il sacro graal, erano le sere passate a giocare col super tele, il tango con la firma di zico, il “nemico” con la maglia strappata da gentile, difensore arcigno col buco in mezzo al mento.

enzo bearzot erano le big babol, l’”ovinokinder”, la scuola elementare.

quando ho letto che aveva 83 anni mi sono stupita, per me bambina enzo bearzot aveva 83 già allora, come pertini del resto.

a vedere le foto di loro due che giocano a carte con zoff e causio mi sembra incredibile pensare a come per me, quasi quasi, avessero 83 anni tutti, erano tutti grandi, tutti vecchi nello stesso modo.

mia madre nel 1982 aveva esattamente la mia età di adesso. mio padre poco più.

devo ricordarmi di vivere, altrimenti diventerò vecchia pensando di avere ancora sette anni.


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