Non praevalebunt

A chi leggerà questo post chiedo di non dimenticare che in tutti i miei studi cronologici mi sono dato sempre come accettabile un'approssimazione di +/- 1 anno. Per me questa è sempre stata una regola ferrea, per altro necessaria se si ha l'intenzione di ricomporre un quadro cronologico che va dal 70d.C. ad Abramo, in fondo. Un po' di elasticità ci vuole per forza. Chiaro questo, vi invito a leggere -l'invito è pressante per Roma- quanto segue perchè io lo credo estremamente interessante.

In Gv. 1:42 leggiamo

"ΣὺεἶΣίμωνὁυἱὸςἸωάννου, σὺκληθήσῃΚηφᾶς (ὃἑρμηνεύεταιΠέτρος)

Tradotto dal greco significa "Tu sei Simone figlio di Giovanni, ti chiamerai Cefa (che  vuol dire Pietro). E' su quel Πέτρος che dovete concentrarvi e fare come al solito: contare e sommare il valore delle singole lettere. Otterrete 561. Adesso prendete la mia tabella cronologica Tabella cronologica dei re di Giuda e Israele  e osservate che, con un'approssimazione di 1 anno, coincide con l'inizio del regno di Manasse. Cosa significhi lo vedremo dopo, adesso dobbiamo dire alcune cose importanti.

Nel mio Curriculum fidei  ho detto che io ero uno che stava per spiccare il volo e invece, d'un tratto, mi sono trovato a scavare, scavare, scavare fino alla roccia che è Cristo. Questa roccia non è qualcosa di astratto, questa roccia è una cronologia che mi ha permesso di vedere Dio nella Storia, nei profeti. Ecco che allora la mia è veramente una roccia, perchè la mia fede non è qualcosa di astratto, ma saldamente ancorata, fondata sulla ragione, anzi, direi l'evidenza matematica. La mia fede non è mistica, non nasce da un'esperienza difficilmente comunicabile, ma al contrario può essere patrimonio di tutti, nella misura in cui tutti vogliono leggere e farsi certi, comprendere. I miei studi non vi dicono di credermi, vi dicono vi credere a quanto la vostra inteligenza vi dimostra. La mia fede è, dunque, una roccia comune su cui tutti possono costruire la loro casa.

Capite allora che la roccia su cui edificare a cui fa riferimento Mt 16,18 è proprio la cronologia o, in senso più lato, Dio nela Storia. Non pensiate che questa sia una novità, che non esista traccia nella storia della Chiesa. Vi siete mai chiesti perchè, ad esempio, i cristiani si ritirarono sul monte Pella? Sulla base di cosa giudicarono che era il momento di fuggire da Gerusalemme? Semplice, a mio parere, era tutto contato e loro conoscevano quei conti. La profezia di Gesù sulla distruzione di Gerusalemme fu compiuta l'ultimo anno della Sua vita e Lui dice espressamente che quella generazione vedrà la catastrofe. Il mio La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri. dimostra con quattro percorsi logici-matematici diversi che l'anno della crocefissione non fu il 33d.C., bensì il 35d.C. Ecco allora che i cristiani che fuggirono davano al termine di generazione lo stesso valore che io gli do: 35 anni. Questo mio ragionamento vale anche se accettiamo il 33d.C. come ultimo anno di vita, ovvio. Comunque a mio parere è certo che essi sapevano che nell'arco di 35 anni ci sarebbe stata la catastrofe di Gerusalemme e allo scadere dei quali fuggirono.

Capite cosa voglio dire? la roccia dei conti è realmente la base della fede, essa dimostra non solo Dio nella Storia, ma ne illustra anche i piani di salvezza. Ignorare la cronologia significa brancolare nel buio preda di qualsiasi voce che, come accade, fa appello al vago, basso-poetico sentimento del cuore su cui non si costruisce un bel nulla, anzi, si costruisce, ma sulla sabbia. Quella pietra esiste signori e ognuno di voi può portarla alla luce. Se volete costrirvi la vostra casetta armatevi di piccone e pala e scavate. Permettetevi di dirvi che un bel po' di fatica ve l'ho risparmiata, avendo messo per iscritto tutto quanto è necessario in  La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri, A voi non rimane che leggere e sincerarvi.

Veniamo a quel Πέτρος che chiama in ballo la parte ancora sana della Chiesa. Esso ti dice, caro Pietro, il contesto in cui ti muovi: quello di Manasse e ti dice anche, se non l'avessi capito, cosa ci si aspetta da te. Non ci si aspetta i continui, ripetitivi inviti a guardare i fiorellini che si aprono al sole, come vorrebbe la gospa. No, quella è roba da scemi e tu non sei scemo, forse un po' confuso, ma non scemo. Quel 560 e la isopsefia di questo blog ti dicono che stai credendo a ua cronologia satanica e che il mondo, data la vetusta età, ti ha inebetito e che è l'ora di svegliarsi e tornare ad essere quello che eri: Κηφᾶ la roccia.

Ps: non credi, caro Pietro, che se i martiri morti nell'arena sbranati dalle besti feroci tornassero per un attimo in vita non prenderebbero a legnate il primo che incontrano a guardare i fiorellini?