La settimana scorsa è stato reso pubblico quanto riferito nel 1997 (!) da un collaboratore di giustizia a proposito della gestione del traffico di rifiuti tossici in Campania.
E così le istituzioni di questo Paese hanno ritenuto che, dopo “appena” 16 anni da quando quelle dichiarazioni erano state rilasciate, fosse giunto il momento d’informare l’opinione pubblica del loro contenuto.
A parte il fatto che non vedo proprio come si possa pensare di giustificare il fatto di aver deciso di tenere nascosto quel contenuto per così tanto tempo, ritengo che quello che ora le nostre istituzioni dovrebbero fare sia illustrare ai cittadini di questo Paese cos’è che hanno fatto in tutti questi anni a seguito di quelle dichiarazioni.
Se chi sostiene di fare informazione si occupasse di fatti come questo (cercando, per esempio, di capire perché quelle dichiarazioni sono state declassificate dopo ben 16 anni da quando erano state rese) e lasciasse ad altri le tante nullità di cui tutti i media italiani si occupano ogni giorno, sarebbe già un buon punto d’inizio.
Soprattutto in considerazione del fatto che notizie come queste rendono evidente quanto manchi in questo Paese la consapevolezza di quanto sia importante considerare come obiettivo cruciale da traguardare quello di promuovere la salute delle persone, di agire cioè in modo che diminuisca il bisogno di cure mediche.
A maggior ragione in un periodo come questo, nel quale non si fa altro che parlare di qualificare la spesa, di ridurre gli sprechi, ecc.
Promuovere la salute delle persone significa innanzitutto abbandonare un sistema di vita che crea patologie (per poi curarle), un sistema orientato a vendere, com’è tipico del marketing, che per vendere ha la necessità di creare prima un bisogno.
Accade, in questo come in tanti altri casi, esattamente quello che accade con gli edifici: un sistema che si basa sulla vendita (di gas) non va d’accordo con edifici progettati e costruiti in modo da rendere minimo il loro fabbisogno (di quel gas che il sistema deve vendere).
Promuovere la salute presuppone però una precisa condizione a monte: liberare il sistema sanitario dalla dipendenza dalla politica.
Com’è pensabile infatti che a farlo possano essere quelli che, con la riforma del titolo V della Costituzione, ne hanno creato i presupposti?