Il nome foulard deriva dal provenzale e indica un tessuto morbido, leggero, colorato e brillante solitamente realizzato in seta, cotone e lana. Nel 1927, la danzatrice Isadora Duncan ne fu addirittura vittima quando il foulard che indossava si incastrò tra le ruote della macchina e ne provocò la morte! Dal 1937, anno in cui fu commercializzato per la prima volta dalla casa di moda Hermès a oggi, è stato indossato da principesse, first lady, star del cinema e icone di stile del calibro di Grace Kelly, Sofia Loren, Audrey Hepburn e Jackie O.
Nel 1966 Rodolfo Gucci incaricò l’illustratore Vittorio Accornero di disegnare il più bel foulard floreale da realizzare appositamente per la principessa Grace di Monaco. Nacque così Flora, un’autentica opera d’arte, che conteneva oltre 36 colori differenti per illustrare gigli tigrati, erica, papaveri, libellule e farfalle.
Il trend è però quello di usare il foulard in modo insolito e anticonvezionale, in un full di combinazioni per un effetto dress for excess colorato, ultra hippy e fantasioso. Il primo passo è la ricerca di vecchi foulard dimenticati nell’armadio, nel baule della nonna o da scovare su ulaola.com; il secondo è fare largo alla fantasia e utilizzarli in modo nuovo e creativo. Come? Si possono indossare come camicie, gonne, cinture, parei, collane e caftani abbinati in piena libertà in un’allegorie di stampe floreali, animalier, optical, patchwork, paisley e barocche… tutto è ammesso!
Per completare il printed full look utilizzateli come cinturini per orologi, collane e bracciali intrecciati a torchon, annodati sui capelli come head band e per finire il vero must have della stagione: i sandali-foulard a zeppa. Chi può farne a meno?