di Antonio De Poli. Il treno delle riforme è partito. Il testo, approvato la scorsa settimana in Commissione Affari costituzionali al Senato, è approdato infatti nell'Aula del Senato che lo esaminerà in una settimana che, tutti descrivono, come decisiva. Riforma Senato e Italicum. Per noi dell'Udc l'approvazione del Ddl sulle riforme in Commissione rappresenta senza dubbio un primo traguardo. E' indispensabile superare il bicameralismo perfetto che contraddistingue il nostro Paese. Al contrario, l'altro treno parallelo, quello sulla legge elettorale o Italicum, è quello che ci desta maggiore preoccupazione. L'unico modo per superare le preferenze è restituire la parola ai cittadini: è il principio-base della democrazia. Andare al voto e non dare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti è come se il voto fosse 'monco', privo di un elemento essenziale. Tanto che la Consulta ha dichiarato il Porcellum incostituzionale. Non di sole riforme vive l'Italia. Al Pd del 40 % e al segretario democratico Matteo Renzi ricordiamo che c'è anche un altro 40%: i giovani italiani disoccupati che non hanno prospettive di futuro. Ecco perché sono convinto che, insieme alle riforme, il Governo Renzi deve accendere i riflettori sul fantomatico Job Act. Tutto spostato in autunno? Come probabilmente avrai appreso, il vertice europeo sul Lavoro, nel corso del semestre italiano, è stato rinviato. Ci chiediamo: il lavoro non doveva essere la priorità del Governo? L'Italia non vive di sole riforme, dunque. I dati Istat sulla povertà (10 milioni di 1,5 minori poveri) non ci consentono tanti giri di parole: questo Governo noi dell'Udc lo sosteniamo perché siamo convinti della necessità di portare il Paese fuori dalla crisi. La Cig in deroga: l'allarme sui fondi rimane inascoltato. Lo lanciai per la prima volta l'1 luglio. In quei giorni ho presentato, come probabilmente hai letto, un'interrogazione parlamentare indirizzata alla Presidenza del consiglio dei ministri e al Ministro dell'Economia Padoan. A 14 giorni dall'allarme sulla scarsità di risorse sulla Cig (Cassa integrazione in deroga) - avallata anche dal ministro del Lavoro Poletti in un'intervista a La Repubblica - non c'è ancora nessun segnale concreto da parte di Palazzo Chigi. #suCigRestiamoinguardiaLegge elettorale e 'nuovo Senato'. Sulla legge elettorale, al di là delle nostre posizioni sulle preferenze, io ritengo che non si possano creare doppie maggioranze. L'Italicum non è la Bibbia e non può essere ostaggio di 1-2 partiti. Dobbiamo garantire una vera e plurale rappresentanza democratica. Il Democratellum dei Cinque stelle ritengo che sia condivisibile su due punti: sistema proporzionale che garantirebbe la rappresentatività in Parlamento e e la reintroduzione delle preferenze con i riparti territoriali. A Renzi chiediamo di essere mediatore, non di parte. O il premier coinvolge tutte le forze politiche o rischia l'isolamento. E voi che ne pensate? Quale il vostro giudizio sul 'nuovo Senato'? Le riforme sono più o meno importanti delle misure per uscire dalla crisi e contrastare la disoccupazione giovanile al 40%?
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di Antonio De Poli. Il treno delle riforme è partito. Il testo, approvato la scorsa settimana in Commissione Affari costituzionali al Senato, è approdato infatti nell'Aula del Senato che lo esaminerà in una settimana che, tutti descrivono, come decisiva. Riforma Senato e Italicum. Per noi dell'Udc l'approvazione del Ddl sulle riforme in Commissione rappresenta senza dubbio un primo traguardo. E' indispensabile superare il bicameralismo perfetto che contraddistingue il nostro Paese. Al contrario, l'altro treno parallelo, quello sulla legge elettorale o Italicum, è quello che ci desta maggiore preoccupazione. L'unico modo per superare le preferenze è restituire la parola ai cittadini: è il principio-base della democrazia. Andare al voto e non dare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti è come se il voto fosse 'monco', privo di un elemento essenziale. Tanto che la Consulta ha dichiarato il Porcellum incostituzionale. Non di sole riforme vive l'Italia. Al Pd del 40 % e al segretario democratico Matteo Renzi ricordiamo che c'è anche un altro 40%: i giovani italiani disoccupati che non hanno prospettive di futuro. Ecco perché sono convinto che, insieme alle riforme, il Governo Renzi deve accendere i riflettori sul fantomatico Job Act. Tutto spostato in autunno? Come probabilmente avrai appreso, il vertice europeo sul Lavoro, nel corso del semestre italiano, è stato rinviato. Ci chiediamo: il lavoro non doveva essere la priorità del Governo? L'Italia non vive di sole riforme, dunque. I dati Istat sulla povertà (10 milioni di 1,5 minori poveri) non ci consentono tanti giri di parole: questo Governo noi dell'Udc lo sosteniamo perché siamo convinti della necessità di portare il Paese fuori dalla crisi. La Cig in deroga: l'allarme sui fondi rimane inascoltato. Lo lanciai per la prima volta l'1 luglio. In quei giorni ho presentato, come probabilmente hai letto, un'interrogazione parlamentare indirizzata alla Presidenza del consiglio dei ministri e al Ministro dell'Economia Padoan. A 14 giorni dall'allarme sulla scarsità di risorse sulla Cig (Cassa integrazione in deroga) - avallata anche dal ministro del Lavoro Poletti in un'intervista a La Repubblica - non c'è ancora nessun segnale concreto da parte di Palazzo Chigi. #suCigRestiamoinguardiaLegge elettorale e 'nuovo Senato'. Sulla legge elettorale, al di là delle nostre posizioni sulle preferenze, io ritengo che non si possano creare doppie maggioranze. L'Italicum non è la Bibbia e non può essere ostaggio di 1-2 partiti. Dobbiamo garantire una vera e plurale rappresentanza democratica. Il Democratellum dei Cinque stelle ritengo che sia condivisibile su due punti: sistema proporzionale che garantirebbe la rappresentatività in Parlamento e e la reintroduzione delle preferenze con i riparti territoriali. A Renzi chiediamo di essere mediatore, non di parte. O il premier coinvolge tutte le forze politiche o rischia l'isolamento. E voi che ne pensate? Quale il vostro giudizio sul 'nuovo Senato'? Le riforme sono più o meno importanti delle misure per uscire dalla crisi e contrastare la disoccupazione giovanile al 40%?
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