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«Non toccate la Dia» L’on. Giorgio Conte (FLI) contro i tagli alle strutture anticriminalità.

Creato il 21 giugno 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Alessandro Ambrosini
«Non toccate la Dia» L’on. Giorgio Conte (FLI) contro i tagli  alle strutture anticriminalità.Tagli, spending review parole diverse per cercare improbabili cure a un sistema economico vicino al default. Tutto viene ridimensionato in Italia, ogni comparto è sottoposto a cure dimagranti per riuscire a rimanere dentro certi standard. Tutto giusto ma pericoloso. 
Pericoloso se si vanno ad intaccare delle strutture fondamentali per la lotta al crimine. Dopo la sanità, il servizio pubblico più importante è quello legato alla sicurezza e nessuna struttura (polizia, carabinieri, guardia di finanza) può essere depotenziata, soprattutto se si parla di lotta al crimine organizzato. 
 E’ così che la pensano anche i rappresentati in parlamento di Futuro e Libertà che, con un documento in Commissione Affari Costituzionali , presentato dall’On. Giorgio Conte, primo firmatario della risoluzione, hanno voluto ribadire, con forza, la necessità di non intaccare risorse e strutture della Dia ( Direzione Investigativa Antimafia). Di Biagio, Menia e Granata gli altri firmatari del documento che riportiamo : 
«Non toccate la Dia» L’on. Giorgio Conte (FLI) contro i tagli  alle strutture anticriminalità. "Vent’anni fa la mafia attaccava lo Stato con gravissimi attentati, ma lo Stato reagiva anche con l’attività degli inquirenti e delle forze di polizia. Quei successi investigativi, coronati poi da importanti pagine giudiziarie, sono un merito innanzitutto della DIA, fortemente voluta da Giovanni Falcone. In questo quadro si inseriscono alcune scelte non condivisibili e neppure comprensibili. È stato operato un taglio al trattamento economico aggiuntivo (TEA) per il personale DIA e sono messe in discussione le spese per il mantenimento e il funzionamento delle sedi, che hanno esigenza di autonomia rispetto alle strutture territoriali delle forze dell'ordine proprio per garantire efficacia e sicurezza alla lotta alla criminalità organizzata. Il possibile depotenziamento rischia altresì di compromettere il raggiungimento di un obiettivo primario del Governo -la lotta alla criminalità- più volte richiamato nel garantire crescita e sviluppo in un contesto di legalità. 
La DIA dovrebbe essere, a nostro avviso, una sorta di FBI in grado di contrastare non solo i gravi reati di sangue, ma anche il dilagante ampliarsi di un’area grigia in cui affari e criminalità stringono d’assedio le amministrazioni dello Stato. Le risorse ci sono: la DIA sequestra ogni anno beni e liquidità in misura ben superiore ai suoi costi di funzionamento. Crediamo sia necessario un supplemento di impegno da parte del Parlamento e del Governo, con un chiaro sostegno a chi è chiamato a un'azione quotidiana per contrastare e reprimere le mafie. Lo dobbiamo innanzitutto, riconoscenti del lavoro e del sacrificio di molti servitori dello Stato, ai magistrati e operatori delle Forze dell’Ordine, caduti per mano della criminalità organizzata.”.

Etichette:

Dia, tagli, spending review, Giorgio Conte, Di Biagio, Menia e Granata, FLi, commissione affari costituzionali, TEA, Alessandro Ambrosini, Notte Criminale


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