Magazine Diario personale

"Non vogliamo essere subito già così senza sogni"

Da Bens
Ciao P scusa se ti disturbo ma a volte mi manchi. Specialmente quando non trovo le parole, mi manchi.
In questi anni te ne sei perse un po' per tua fortuna, quindi, a volte, mi viene in mente che in fondo abbiano scelto il momento giusto per ucciderti. Se tu solo sapessi cosa ti hanno fatto in questi anni, a cosa ti hanno ridotto. Ti hanno trasformato in un mito, in un profeta, il qualunquismo sciatto da salotto pomeridiano ti ha onorato con trionfi postumi che mi vergogno io per loro. Sei diventato un martire laico perché ti hanno massacrato di botte una sera al mare e perché eri frocio.
Se non ti odiano ti venerano, se non ti leggono ne parlano, se non eri abbastanza antifascista dovevi essere abbastanza deviato, se non eri abbastanza intelligente dovevi essere più pedofilo.
Sono anni che questo marciume bipede e bene eretto sulla schiena manda avanti te, parla per te e di te, perché da soli hanno freddo e hanno paura, perché da soli non hanno imparato nemmeno a pulirsi il culo. Loro ti venerano e tu li odiavi, sarebbe anche buffo se non suonasse simile al preludio di un mito vuoto. Sono già sicuri di tutto, convinti e ligi alle loro prestazioni da scimmiette addestrate; hanno smesso di sentirsi puniti e credono di essersi conquistati il diritto di aver ragione; credono di essersi liberati dalle colpe dei padri, loro si credono innocenti. Questo amore imperituro nei tuoi confronti è la prova della loro obbedienza alle regole e non farci caso se a volte si atteggiano a ribelli figli di nessuno, sbraitando ridicoli pensieri coerenti e conformi al loro insulso ruolo sociale. Loro sono obbedienti, vivono, ma dovrebbero essere morti.
Sono così seri quando parlano di te, si azzittiscono in un ossequioso silenzio, inspirano, si gonfiano e carichi di strampalate e oscene ovvietà ti innalzano sopra la loro testa. Hanno dimenticato di essere allegri, sono così seri ed ignoranti, così pieni di opinioni e ragioni e non capiscono che il vero problema non sta nel parlare ma nel non far parlare.
Hanno scelto di stare con il popolo, hanno rinunciato alla critica e si sono sbagliati.

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