Anche quest’anno si è svolto il festival di filosofia di Modena. Il tema era la gloria. Ho scritto di quello del 2013* e non entro nel merito del programma, peraltro interessante. Non è stato certo il solo. Un elenco sommario riporta: f. della letteratura a Mantova, della Mente a Sarzana, della comunicazione a Camogli, Pordenonelegge, eccetera. E anche quest’anno Umberto Eco, dedicato una bustina di Minerva (l’Espresso) all’argomento (la citazione nel titolo viene da lì). E, quanto a Platone, è morto da pochi giorni Giovanni Reale, il più importante studioso italano del suo pensiero.
Centinaia e centinaia di persone, spesso venute da fuori, si affollano, magari “in piedi, pronte a seguire una o due ore di conferenze (oggi si chiamano “lectio magistralis” ma è pur sempre un tizio o una tizia [molte le filosofe, sottolineo soddisfatta!] che parlano dietro un tavolo, e di cose difficili). La domanda è la stessa dell’altra volta: “chi glielo fa fare?” Ai suoi tempi, ricorda Eco – anche ai miei, un po’ più recenti- riunioni del genere erano frequentate da quattro gatti “intellettuali”. Figuriamoci pagarle, come invece occorre fare per alcune, e ci sono le spese di viaggio, vitto e alloggio.
Un po’ malevolmente ero portata a spiegarmi l’affluenza dei non addetti con la moda dell’evento, e infatti nel programma troviamo il tiratardi e la cucina filosofica. Anche Eco lo riconosce, ma valorizza motivazioni
più consistenti. Del bisogno di stare insieme, non solo i virtuale, di riconoscersi in chi ha i nostri stessi gusti e problemi, aveva già detto l’anno scorso. Ora sottolinea in maniera più incisiva quanto molta gente, specie giovane (che non è stupida come pensano i produttori di trash televisivo e chi pubblica giornaletti sui vip) vuole qualcosa di serio da mettere sotto i denti. Voi mi colmate di grandi fratelli? (…) vorrei un poco di Platone. Anche un po’ di Hanna Arendt, perchè no? Speriamo sia così, ne sarei davvero confortata.Per riportare il discorso a noi nonne, rammento il tema della consulenza filosofica**, che in certo modo tutte siamo portate a prestare, e l’importanza di prenderci cura dei nipoti anche offrendo stimoli meno banali. Pensiamoci quando sono con noi. Non occorre niente di ricercato: la narrazione o lettura di una storia, un gioco insieme sono importanti. Non lasciamo i nostri bambini e ragazzi da soli, accuditi – si fa per dire- da TV e video giochi!
*http://virginialess.wordpress.com/2013/09/17/suocere-nuore-e-filosofia/
**http://virginialess.wordpress.com/?s=nonne+e+filosofia&x=11&y=10
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