Vi è piaciuto il mio primo reportage dalla Norvegia? Oggi vi parlo della mia vita a Trondheim, la città in cui mi sono trasferita esattamente due settimane fa… a proposito, avete visto la mia nuova rubrica sulla pagina Facebook di Five O clock? Ogni pomeriggio alle 5 pm circa vi pubblico una foto dei miei tè norvegesi… se volete fare lo stesso vi basterà pubblicare la foto sulla pagina e condividere con noi la vostra tazza di tè
Torniamo a Trondheim… non ho ancora visto molto della città perché vivo in periferia (o credo sia tale), nella zona della facoltà umanistica (non poteva essere altrimenti) di Dragvoll. Mentre vi scrivo, con una tazza di chai tea in mano, vedo un campo di grano distrutto dal freddo e dalla neve che c’era qui fino a una settimana fa… a Trondheim ancora la primavera deve arrivare e il paesaggio è un po’ brullo. Sulla destra in lontananza si vede il fiordo, il mare e le montagne innevate. Dietro di me ho invece una collinetta piena di piante di mirtilli… non vedo l’ora di andare a raccoglierli!!! Sulla collinetta c’è un rifugio, peccato che ci abbiamo costruito due file di cavi dell’alta tensione proprio di fianco!
In casa a Trondheim siamo in sei: quattro italiani (io, il mio fidanzato, un mio amico di Riccione però in partenza e un ragazzo veneto), un inglese e una tedesca, ben poco simpatica e cordiale. Di tè se ne beve tanto naturalmente, ma soprattutto twinings e yoga tea (a breve vi farò anche un reportage sui tè che si trovano nei supermercati norvegesi). Di cucinare all’inizio non ne avevo voglia perché, essendo in tanti, diciamo che la cucina non era sempre in ordine e pulita e questo mi toglieva ogni creatività, ma sto ricominciando… ho solo un problema con il lievito con cui devo prendere confidenza e soprattutto devo imparare a tradurre le istruzioni prima di usare un prodotto nuovo… purtroppo qui è tutto scritto in norvegese, bisogna andare al supermercato con il dizionario in mano… sto cercando di imparare la lingua, ma il tempo è sempre poco e sono arrivata ai numeri fino a 15 e a qualche ingrediente utile da conoscere come “carne di renna”, che per una mia sensibilità, preferirei evitare…
Purtroppo i gatti scarseggiano in questa zona, ci sono molti cani (uno tra l’altro molto simile al mio Argo, solo un po’ più in carne e adulto), ma sono un po’ freddi… insomma, in Italia se dai da dire a un cane, anche a Milano, questo si gira e si lascia coccolare… questi tirano dritto senza neanche considerarti, simbolo di una freddezza (o riservatezza) un po’ generale da queste parti…
Del resto ogni Paese ha i suoi pro e i suoi contro
Ci vediamo domenica con lo spazio ricetta e vi preannuncio che settimana prossima il mio reportage con i tè dalla Norvegia continuerà con la visita in un negozio di cupcake di Trondheim in cui lavora da due anni un ragazzo italiano…
Stay tuned e god te