Un’uscita di Berlusconi è recentemente passata piuttosto inosservata:
L’uscita della Germania dall’euro non sarebbe una tragedia, anche perché c’è una corrente finanziaria che propugna proprio questa soluzione ed è una soluzione che molte banche tedesche considerano possibile perché in calce ai loro formulari prestampanti per i clienti hanno introdotto una clausola che fissa le regole per il cambio dell’euro con il marco.
Sembrava una boutade tra le tante dell’ex premier, anch’egli ultimamente non proprio entusiasta dell’euro. Invece Milano Finanza è andata a controllare e le affermazioni sono veritiere: in Germania è stata approvata una legge che permette alle banche di indicare ai propri clienti il cambio dei loro depositi in marchi e garantisce di corrispondere lo stesso importo in qualsiasi moneta nasca dopo l’eventuale crack dell’euro.
Una situazione particolare visto che, passati i dieci anni dall’entrata in vigore della moneta unica, il marco ha perso valore legale. Di fatto, però, non è così. All’interno dei Lander è considerata ancora una valuta scambiabile proprio per volere della Bundesbank guidata da Jens Weidmann.
Mentre le lire, i franchi e le pesetas non sono più convertibili, il deutsche mark è scambiabile senza limiti e senza commissioni. Secondo le stime in Germania circolano ancora 6,75 miliardi di euro in marchi, per lo più in monete. Il cambio è di un euro contro 1,95583 marchi. Basti pensare che in alcuni negozi si accettano ancora i pagamenti con il vecchio conio.
La deflagrazione della moneta unica in questo momento pare lontana dopo le mosse della BCE, ma in caso di emergenza non si può certo dire che la Germania sarebbe colta alla sprovvista. Nostalgia o strategia concreta?
Fonte: Milano Finanza