Santa Lucia bella,
dei bimbi sei la stella,
nel mondo vai e vai e non ti stanchi mai,
porti regali e doni a tutti i bimbi buoni,
con l’asinello alato e col cestel fatato…
Per tutti gli anni in cui questa era la notte più meravigliosa e spaventosa dell’anno. Per tutte le mattine in cui mi svegliavo, prestissimo, e poi svegliavo i miei, sempre troppo presto, e correvo verso l’atrio e, dal grande scorrevole di legno parzialmente chiuso verso la sala, cominciavo a vedere pacchi, dolci, libri sparsi su tutto il pavimento e, poi ancora al di là del terrazzo che congiunge la mia casa con quella che sarà sempre, per me, la casa dei nonni, c’erano altri regali, tantissimi regali. E per tutti gli anni in cui non capivo più niente per ore, tanta era la sorpresa.
Ogni volta la realtà superava l’immaginazione. Ogni volta si ripeteva la magia, evocata nelle seri precedenti da trilli misteriosi e da brividi di eccitazione che mi facevano fremere. Babbo Natale e la Befana qui sono sempre passati solo di striscio. Questa era la casa di Santa Lucia.
A proposito…io vorrei dirle che qui da me c’è ancora il suo campanello, casomai le servisse.