Notte Verde, Bianca, Rossa
Buon fine giornata di Unità d’Italia a tutti! Per cominciare questo piccolo post vorrei fare un pò di pubblicità a un altro piccolo post, molto ma molto carino, sopratutto in un giorno come questo: la nascita della camicia garibaldina, gentilmente fornitoci da Fashion and the City.
Detto ciò, per chi non lo sapesse ancora, vi ricordo che io abito a Torino, prima capitale d’Italia, dove ieri sera si è svolta la notte bianca…Pur essendo io torinese fino al midollo, quindi contestataria di qualunque cosa turbi la routine cittadina (avreste dovuto vedermi con i pellegrini della sindone…mancavano solo più gli zoccoli da capro, e poi ero materiale da manuale di esorcismi!), ho molto apprezzato quest’iniziativa, sopratutto l’idea dei musei e teatri aperti fino a tardi, e vorrei proporvi un mini-riassunto sulla mia notte bianca.
Innanzitutto, bisogna dire che eravamo un gruppo di undici persone, decisamente difficile da far muovere compatto e serrato a causa della grossa folla per le strade. Precisazioni logistiche a parte, abbiamo scelto di iniziare la nostra serata con due musei poco conosciuti/ visitati dai torinesi stessi: l’Armeria Reale, e la Biblioteca Reale.
Consiglio davvero a tutti di farci un salto, personalmente, lo farò diventare il mio luogo di studio preferito( a quanto ho capito, si può accedere come a una qualunque biblioteca pubblica….non oso immaginare cosa voglia dire consultate un libro, però….). Tempo fà questo piccolo gioiellino ospitò una mostra molto carina con i disegni di Leonardo…se passate da Torino, insomma, non perdetela! Ci metterete un attimo a visitarla, e ne uscirete meravigliati!
Dopo la Biblioteca, siamo andati in Armeria…(d’altronde, lo dice anche il saggio: Parla piano e vai in giro armato!)che è stata da poco ristrutturata! Con grande piacere di chi l’aveva vista nella sua versione più vecchia ( e francamente, bruttina), posso dire che riescono a rendere interessante e spettacolare un argomento di per sè non molto stimolante: sopratutto l’allestimento della galleria merita decisamente una lunga sosta, non per ultimo per la presenza di alcuni “computer” che permettono di conoscere la storia di ogni singolo pezzo in maniera molto più approfondita…
Dopo quest’infusione di cultura, anche il corpo necessitava di nutrimento, così, facendoci largo tra la folla, e tra fanfare e balli tipici in costume, siamo arrivati in zona Museo Pietro Micca, dove siamo riusciti a bivaccare al santo Break di piazza Solferino (letteralmente santo: unico posto dove abbiamo trovato posto, dopo aver marciato per un bel pò). Finito il bivacco, siamo partiti destinazione Museo Pietro Micca, che, insieme all’Egizio, al Museo del Risorgimento, e al mitico (nel senso di mitologico) Museo Don Bosco di Storia Naturale, è luogo predefinito (nonchè preferito) per le gite delle scuole elementari torinesi. Praticamente tutti il gruppo ha esclamato all’unisono “ah si, ci sono andato quando avevo 6/7/8/9/10 anni”, in base all’anno di nascita, variava anche l’età della visita. Mi è talmente rimasto impresso questo museo, che ricordo ancora il titolo del tema dato al rientro a scuola. (Ok, probabilmente lo ricordo perchè la maestra aveva elogiato il mio tema e l’aveva letto ad alta voce davanti a tutta la classe, presentandolo come unico esempio di consegna rispettata perfettamente….sorrido compiaciuta tutt’ora a 10 anni e passa di distanza). Vanagloria a parte, putroppo causa tempistiche avverse non siamo riusciti ad entrare, ma consiglio a tutti una visita, sopratutto per il giro dei vecchi cunicoli sotteranei che correvano sotto Torino(Per un ripasso, o per chi non è Torinese, potete leggere qui chi era Pietro Micca e cosa fece per la città).
Dopo il fallimento del Pietro Micca, ci siamo diretti vero piazza Vittorio, per vedere i fuochi conclusivi della serata. Sò che vi starete chiedendo: “e gli altri musei?Quelli per cui è famosa Torino, non ce li racconti?” Ebbene no, o perlomeno, non in questa sede, poichè le code erano stratosferiche, la pioggia pure ( ho già accennato al fatto che ha diluviato tutta la sera/notte?)e abbiamo preferito vagare senza meta piuttosto che far inutili code. Finiti i fuochi artificiali, e lasciata defluire la gente, abbiamo festeggiato la notte dell’Unità a suon di spriz, fino ad andare a dormire alle quattro del mattino. Motivo per cui, all’alba delle undici e mezza di sera, vi dò la buonanotte, questa volta cantata: RaiTre ha trasmesso il Nabucco, io mi dò alla Traviata. Cosa c’entra con l’Unità d’Italia? niente, ma mi piace molto l’aria del brindisi!
Rimpianti di mostre non viste? abbastanza, ma tanto ho la tessera musei, e me le godrò in questi giorni! Unico, vero rimpianto è lo spettacolo dei Vespri Siciliani al Regio: l’avrei visto molto, molto volentieri, ma rimedierò, prima o poi!
Una buonanotte unita a tutti, ora vado a nanna,
un bacio, e appuntamento al prossimo post
ele.
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