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Novartis-Roche: l’ASL To1 risparmia 1 milione di euro

Creato il 13 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Novartis-Roche:  l’ASL To1 risparmia 1 milione di euro mar 13, 2014    Scritto da riccardocane    Attualità, Medicina, News, Scienza 0

Novartis-Roche: l’ASL To1 risparmia 1 milione di euro

Disastro doloso e associazione a delinquere sono le due ipotesi di reato contestate dalla Procura di Torino, e nella specie dal pm Raffaele Guariniello, a due delle più grandi case farmaceutiche mondiali: Novartis e Roche. Per la Soi (Società oftalmologica italiana) sarebbe anche da valutare l’ipotesi di corruzione  per presunte complicità tra le due multinazionali del farmaco e l’Aifa, ma per il momento in questo filone non compaiono inscritti nel registro degli indagati.

Intanto la più agile Antitrust, dopo una lunga fase di accertamento, ha pochi giorni fa condannato Novartis e Roche al pagamento di una salatissima sanzione, pari a 180 milioni di euro.

 Infatti i due colossi farmaceutici hanno creato un cartello che ha condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista,  Avastin e Lucentis, ostacolando il primo, più economico, a vantaggio del secondo. A rimetterci naturalmente il Servizio Sanitario Nazionale, per una spesa complessivamente valutata in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012.

Una fiala di Avastin (prodotto Roche) costa all’incirca 15€/fiala, mentre per il Lucentis (prodotto Novartis), che ha le stesse proprietà curative, si arrivano a spendere 700 €/fiala. Ma che cosa ci avrebbe guadagnato la Roche da questo accordo? Le due aziende sono solo apparentemente concorrenti: Novartis detiene il 33% delle azioni di Roche ed entrambi i farmaci sono un brevetto di Genertech, a sua volta controllata da Roche che naturalmente ne intasca le royalties.

L’istruttoria dimostra come i due colossi farmaceutici abbiano sabotato gli studi comparativi indipendenti, tesi a dimostrare l’equivalenza di Avantis e Lucentis. La strategia studiata a puntino dai più alti dirigenti italiani delle due multinazionali consisteva nel generare e comunicare preoccupazioni sulla sicurezza dell’Avastin, così da disincentivarne l’utilizzo. Non tutte le aziende sanitarie ospedaliere hanno abboccato. La maggior parte ha preferito agire nell’esclusivo interesse pubblico, che deve fare coincidere il diritto alla salute dei pazienti con l’esigenza di risparmio sanitario.

  L’ Azienda  Sanitaria Locale di Torino (ASL To1), in particolare, già lo scorso anno, si rifiutò di sottostare alle “pressioni” di Novartis,  che chiedeva delucidazioni in merito all’acquisto esclusivo del medicinale Avastin. Il suo direttore generale, Giovanna Briccarello, sensibile alle esigenze di razionalizzazione della spesa sanitaria regionale, supportata e confortata dall’esito positivo derivante dagli oltre 10.000 trattamenti effettuati  con l’uso dell’Avantis nei 6 mesi precedenti, senza segnalazioni di eventi avversi e con riscontro di efficacia dai professionisti dell’Ospedale Oftalmico di Torino, valutò con il suo staff l’equivalenza sostanziale dei due farmaci, promuovendo un risparmio di oltre un milione di euro.

La giustizia farà come sempre il suo corso; ma a volte, come si vede, basterebbe la buona diligenza e la competenza della pubblica amministrazione .


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