17 ottobre 2013 Lascia un commento
Questa raccolta pero’ sembra nata per farmi ricredere, in primo luogo perche’ la passione per i racconti resta comunque potente, poi perche’ da’ modo di spaziare per autori e stili senza l’onere di un intero romanzo ed infine per la presenza di alcuni nomi noti e irresistibili.
Prima parte del volume "The Year’s Best SF vol. 14" redatto da David G. Hartwell e Kathryn Cramer, evidenzia sin dall’introduzione, la cura e la cultura di chi ha deciso cosa pubblicare. Oltre alla prefazione, una semplice ma importante scheda informativa, ci racconta chi e’ lo scrittore e con gli immancabili riferimenti web, la possibilita’ di scoprire altro.
Senza ulteriori indugi non posso che complimentarmi con chiunque abbia preso parte alla raccolta, nessuno escluso. Non sono cosi’ sfiduciato da pensare che il meglio sia oramai alle nostre spalle ma certo una qualita’ cosi’ alta fa ben sperare in autori che non si rifugino dietro grandi luci e colori ma come in passato, sappiano usare il genere per raccontare l’uomo come altrimenti non sarebbe possibile. Sorpresa nella sorpresa, piu’ della meta’ degli autori e’ donna. Si potrebbe parafrasare Paolo Conte dicendo che "le donne non amano la fantascienza e non si capisce il motivo" eppure la raccolta smentisce la diceria senza snaturare lo spirito molto leggero e trasognato delle autrici, la cui gentilezza propria del loro sesso, si contrappone con chiarezza ai rudi maschietti piu’ spigolosi e nervosi.
Mi piacerebbe parlare di ognuno ma evito classifiche e riassunti in fondo poco interessanti.
Posso dire sempre ottimo Gaiman, tanto scrittore quanto sceneggiatore, inventiva e classe alla stelle per Chiang, la rosea delicatezza della Gilman ma soprattutto mi concedo qualche considerazione su Paolo Bacigalupi e il suo racconto. Stile a parte, molto interessante, ho apprezzato l’idea di un futuro distopico una volta tanto non popolato da regimi totalitari vestiti di nero, bensi all’opposto di un tempo in cui sballo e divertimento sono le uniche costanti di un mondo ormai ridotto all’indifferenza, persone intrappolate nell’infinito politicamente corretto che implica il totale immobilismo che non turba e non offende. In una tragica evoluzione della condizione odierna, se un errore soffoca mille scelte giuste, che senso ha creare, osare, correre il rischio di cadere quando qualcun altro pensera’ ad aggiustare e riparare e peggio per lui, sbagliare. Colpa ella chimica, colpa dei giornali ma il collasso e’ vicino se sempre meno persone si assumono le proprie responsabilita’, sprecando invece il loro tempo ad abbaiare i loro inutili latrati. Presto nessuno prendera’ decisioni e quel il giorno la macchina si fermera’ e con essa ogni parvenza di civlta’.
Prendiamo i considerazione l’ipotesi che il peggior futuro possibile sia quello dove tutti i nostri sogni si sono realizzati.
Attendo con ansia la parte due.
Indice:
Carolyn Ives Gilman – Arkfall (Arkfall, 2008)
Neil Gaiman – Arancione (Orange, 2008)
Kathleen Ann Goonan – Memocane (Memory Dog, 2008)
Paolo Bacigalupi – La pompa sei (Pump Six, 2008)
Elizabeth Bear e Sarah Monette – Boojum (Boojum, 2008)
Ted Chiang – Espirazione (Exhalation, 2008)
Mary Rickert – Traditrice (Traitor, 2008)
Cory Doctorow – Quello che mi rende debole e strano verrà rimosso con l’ingegneria (The Things That Make Me Weak and Strange Get Engineered Away, 2008)
Vandana Singh – Viaggio su Oblivion (Oblivion: A Journey, 2008)