Le istruzioni complete per #occupyPD sono qui. Perché, come scrive Pippo,
Ci vuole l’azione. Ecco. E bisogna procedere da subito. Ci vuole che tutti quelli che ci stanno, provino a movimentare il quadro. Facciamo un’ora al giorno di pressing e diamo continuità al nostro messaggio, però, perché altrimenti tutto si perde.
Come fare? Per i vitalizi è molto semplice:
si scrive al proprio consigliere regionale di riferimento e si chiede che cosa si sta facendo, nella propria regione, per la riduzione dei privilegi. Non è solo un mailbombing. No, ci vuole il contatto web, ma anche quello fisico. Chiedete all’eletto di tenervi aggiornati, di dare informazione circa l’iter di approvazione della riforma, che è piccola grande cosa, nel mare della sfiducia dilagante.
E così ho fatto. Ho scritto ad Alessandro e lui mi ha risposto, dedicando alla questione addirittura un post, dal quale riporto:
Nella scorsa primavera il Gruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale ha predisposto un progetto di legge per ridurre i costi della politica (primi firmatari Maurizio Martina ed il sottoscritto). Un progetto che prevede un risparmio netto di 5 milioni di euro l’anno per le casse regionali.Grazie a questa iniziativa, non scontata perché condotta dalla posizione di minoranza, siamo riusciti a trascinare Pdl e Lega che si sono così dovute accodare e concedere un “comitato ristretto” delle commissioni Bilancio e Affari Istituzionali che preparasse una proposta di legge bipartisan.
Nel lavori del comitato siamo riusciti a far accogliere due delle nostre proposte: l’abolizione del vitalizio per i consiglieri regionali, con il conseguente passaggio ad un sistema contributivo, e la riduzione di oltre la metà del trattamento di fine mandato. Il progetto di legge sarà licenziato dal comitato entro novembre e noi abbiamo già chiesto che venga approvato in Consiglio entro dicembre.
La nostra proposta era sicuramente più radicale, ma siamo comunque riusciti a far recepire alla maggioranza due modifiche necessarie non solo per tagliare dei costi, non più sostenibili, ma anche per tentare di far recuperare credibilità alla politica e alle istituzioni.
Fatelo anche voi, fa bene alla salute.