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NUCLEARE, sbagliando s’impara!

Creato il 29 marzo 2011 da Daniele7
NUCLEARE, sbagliando s’impara!

Nucleare

Mai come in questo periodo i dubbi sul Nucleare sono stati così forti.  Nonostante in molti minimizzino quanto accaduto in Giappone, sostenendo che – considerata l’entità degli eventi che si sono abbattuti sulla centrale di Fukushima – i danni siano stati contenuti, la gente al di là dei confini nipponici ha paura.

Teme la direzione dei venti, controlla ossessivamente che alimenti, vestiti oggetti non provengano dal Giappone e, anche se le cause e le condizioni sono differenti,  Fukushima ormai suona come Chernobyl…E la parola nucleare fa di nuovo rabbrividire.

Negli anni addietro, i disastri nucleari erano ormai diventati il ricordo di un mondo retrogrado e  ancora  alle soglie di un vero illuminismo tecnologico, e quasi potevamo credere che l’era del c.d. “Nucleare sicuro” fosse finalmente giunta.

Ma la tragedia giapponese ci ha ricordato che la scienza può fare ben poco quando è il caso il deus ex machina.

Il terremoto di magnitudo 8,9 sulla scala Ritcher che ha colpito il Giappone l’11 Marzo 2011 ha dato il via a una catena di eventi che hanno portato all’interruzione del rifornimento di elettricità  al sistema di raffreddamento dei reattori nucleari di Fukushima, danneggiandoli.

Non solo il Giappone, portatore di una vera cultura antisismica e tecnologicamente tra gli stati più avanzati, ma i Paesi del mondo intero si trovano oggi di fronte ai limiti del concetto di sicurezza energetica.

Quando si afferma che una tecnologia è sicura, non si intende che sia priva di rischi, ma che il livello di pericolosità si ritiene accettabile.

Per studiosi, ricercatori, scienziati, un pizzico di creatività e fantasia non può far che bene, ma queste qualità non bastano per prevedere, per intuire ogni possibile evento.

L’umanità non potrà mai vantare di avere strategie correttive o preventive per ogni possibile evenienza.

A scuola ci insegnano che “sbagliando s’impara” e, sicuramente, dopo gli eventi di Fukushima si studieranno misure di sicurezza per circostanze simili.

Ma quante volte dovremo sbagliare noi o la natura per accertarci di avere un “Nucleare sicuro“?

Dobbiamo accettare l’idea che si può perdere il controllo.

E allora, siamo sicuri di volerci affidare ad una tecnologia come il nucleare per ampliare le nostre possibilità di approvvigionamento energetico?

Un incidente nucleare può avere conseguenze catastrofiche che possono estendersi ad un intero continente.

In seguito agli eventi di Fukushima la reazione della Germania, che già prima dell’11 Marzo 2011 aveva intrapreso una “exit strategy“ dal nucleare, è stata molto chiara e la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che l’energia atomica va abbandonata e “prima ne usciamo meglio è“.

La reazione italiana invece è stata piuttosto ambigua, infatti il 23 Marzo il Consiglio dei Ministri ha varato una moratoria proposta dai Ministri Prestigiacomo e Romani, che rimanda a un anno le procedure di realizzazione degli impianti nucleari, mentre il Referendum resta confermato.

Il nostro Governo – quindi – si prende un po’ di tempo per ripensare al suo programma nucleare, forse sarebbe stato meglio per noi cittadini pronunciarci a valle di questi ripensamenti.

Gli italiani sono chiamati per la seconda volta ad esprimere il proprio parere sulla possibilità che anche il nostro Paese, con grosse peculiarità sismiche, si avvalga della tecnologia nucleare, e gli eventi di Fukushima risuonano quasi come un promemoria.

Articolo di Erica Perreca

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