Riceviamo il Comunicato stampa del Comitato NOTUNNELTAV Firenze che condividiamo e rilanciamo
Firenze, 16 ottobre 2012
Nuove “grida” dalla Regione: si iniziano a scavare i tunnel TAV?
Un po’ di prudenza con questo progetto così lacunoso sarebbe opportuna.
“La Regione dà il via libera all’escavazione della galleria e alla realizzazione della nuova stazione dell’alta velocità. Per noi è importante fare bene e fare presto. La Toscana e Firenze non possono permettersi di perdere questa occasione, né di ritardare la realizzazione di questa infrastruttura fondamentale, che ci conferisce un ruolo di centralità nella mobilità ferroviaria, con tutti i vantaggi economici e culturali che comporta”.
Queste le parole del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a commento delle due delibere di Giunta che autorizzerebbero la realizzazione, in Valdarno, delle “colline schermo” ricavate dalle terre di scavo dei tunnel TAV fiorentini.
Tanta solennità è imbarazzante:
- parlare di “infrastruttura fondamentale” per l’alta velocità, mentre le frecce di tutti colori già passano da Firenze senza problemi è assurdo
- che questa opera conferisca alla Toscana “centralità nella mobilità ferroviaria” è concetto che non ha tecnicamente senso (centralità rispetto a che?)
- parlare di “vantaggi economici e culturali” per questi inutili tunnel è cosa da tenere a mente perché i posteri conoscano il livello della politica all’inizio del XXI secolo
Il Presidente della Regione Enrico Rossi ha fortuna che la memoria dei media e dell’opinione pubblica è estremamente labile. Altrimenti vedremmo i Fiorentini sbellicarsi dalle risate ripensando a quante volte è stato detto “adesso iniziamo”, a tutte le volte che è stato recitato il mantra che i lavori TAV a Firenze si faranno “presto e bene”.
Ma la cosa che più sconcerta sono le modalità con cui si sono stravolte le regole democratiche imponendo un decreto (161 del 10 agosto 2012) che rinomina quelli che sono rifiuti come “sottoprodotti”, rendendoli utilizzabili per le operazioni ambientali più discutibili, spacciando per una autorizzazione dell’Unione Europea il parere della Commissione Industria che riconosce solo che questo regolamento “non viola le norme sulla libera circolazione delle merci.”
Un abile gioco delle tre carte che getta un’ombra triste sulla maggioranza in Regione Toscana e su tutte le istituzioni consenzienti.
Il Comitato ricorda che quello che è andato in vigore il 6 ottobre 2012 è lo stesso decreto che la ex ministra Stefania Prestigiacomo si vide bocciare dalla Commissione Europea durante l’ultimo governo Berlusconi. La spada di Damocle su questo progetto è ancora sospesa; se cadesse dopo che gli scavi sono iniziati?
La vicenda dei tunnel fiorentini non è per niente conclusa e, se mai iniziassero, gli scavi sarebbe solo l’inizio di una serie interminabile di problemi per Firenze.
Il Comitato ritiene importante stigmatizzare un particolare di questa vicenda che poi getta una luce chiarificatrice su tutto il progetto TAV fiorentino: tutti sapevano che la fresa non avrebbe potuto scavare nulla con la vecchia normativa.
Lo sapeva la Regione, lo sapevano la Provincia e il Comune di Firenze, lo sapevano le Ferrovie dello Stato, lo sapevano il governo Berlusconi e il governo Monti, ma si è ugualmente montata la fresa “Monnalisa” a Campo di Marte che sta costando 5 milioni di euro al mese per rimanere ferma.
E’ chiaro a cosa servono i tunnel TAV: a mandare un fiume di denaro pubblico (le FS sono di totale proprietà del Ministero del Tesoro) nelle tasche dei costruttori.
Che nessuno o quasi nel mondo dei partiti abbia nulla da ridire è un segno ulteriore della condizione catatonica della politica italiana.
Comitato NOTUNNELTAV Firenze
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