Serve una nuova autorità finanziaria mondiale e il superamento del sistema Bretton Woods. Questo è quanto proposto dal Vaticano per il superamento dell’attuale stallo mondiale, sia economico sia politico. A parlare sono il Cardinale Peter K.A. Turkson e Mon. Mario Toso, per conto del Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace.
Il documento è stato riportato dagli organi di stampa come innovativo, nella sua portata. In effetti, è la prima volta che il Vaticano si esprime in maniera così diretta ed esplicita nel sostenere la nascita di organismi mondiali di controllo. Ed e’ la prima volta che si parla esplicitamente di un coinvolgimento dei paesi in via di sviluppo in questo processo.
La riforma del sistema monetario non è un’idea possibile, ma è una necessità collettiva che segna il passo ad una forma di riorganizzazione del sistema economico mondiale, ormai rimasto orfano del capitalismo.
Personalmente, ritengo sia da apprezzare la volonta’ dichiara di ricorrere ad organismi istituzionali pubblici, come affermato. La sottolineatura del termine istituzioni pubbliche, a cui si fa riferimento, e’ quantomai indicativa di una esigenza democratica e di rappresentativita’ che vede la politica in prima linea nel disegno in oggetto. Cosa che e’ l’esatto opposto di quanto si sta verificando oggi, con leaders nazionali e governi che si prostrano alle richieste di soggetti non ben identificati e riassunti nell’appellativo “mercati”.
Con questa prospettiva, l’autorita’ globale, che dovrebbe controllare e guidare le comunita’ mondiali, almeno in una prima fase, si troverebbe legittimata da una volonta’ politica costruita su processi di dialogo orientati al raggiungimento del bene comune e non condizionati dal perseguimento di interessi particolari.
Rimane, tuttavia, non affrontato quelli che dovrebbe essere il primo passo da fare: cioe’ la declinazione e la definizione del concetto di “bene comune”, non piu’ inteso come assoluto e astratto, ma come obiettivo che e’ la sintesi di sub-obiettivi, a loro volta operativizzabili in politiche pubbliche internazionali e nazionali.
Interessante e’ il riferimento all’introduzione di forme di tassazione delle transazioni finanziarie, basate su aliquote eque, per promuovere lo sviluppo globale e sostenibile, secondo principi di giustizia sociale e di solidarieta’. Si aggiunge che tali risorse potrebbero essere destinate alla creazione di una riserva mondiale da impiegare per sostenenere le economie dei paesi colpiti dalle crisi e per risanare i sistemi monetari e finanziari.
Assolutamente condivisibile e’ la critica alle ideologie liberiste che hanno prodotto effetti devastanti sia sul piano economico sia su quello sociale. Il liberismo senza regole e senza controlli viene definito come una forma di “apriorismo economico”, che pretende di prendere dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato esasperandone alcuni aspetti. Cosa che sicuramente non e’, poiche’ la teoria non e’ altro che il risultato di un processo di studio dei funzionamenti del mercato e non una legge naturale.
Il Nuovo Ordine Mondiale, inteso come nuovo sistema di gestione e di organizzazione dell’economia globale, e’ stato piu’ volte auspicato dalle gerarchie vaticane e definito come unico orizzonte compatibile con le nuove realta’ del nostro tempo e con i bisogni della specie umana. In questo senso, significativo e’ il testo “Caritas in veritate”, enciclica di Benedetto XVI.
Simbolico e interessante, infine, e’ la metafora dell’uomo che vive come un lupo per l’altro uomo. Come denuncia all’attuale situazione. In effetti, anche il presidente Bush (padre), il primo che parlo’ pubblicamente di Nuovo Ordine Mondiale, nel suo discorso presento’ il mondo globalizzato come la fine dell’era della giungla. Peccato che, ad oggi, i cambiamenti hanno prodotto solamente l’affermazione della legge del gregge, tanto che intere societa’ e nazioni’ di impronte democratica, sono state messe in fila e guidate da cani rabbiosi chiamati mercati. Con uno svilimento di quei principi basati sull’affermazione del diritto democratico che e’ costato sangue e storia nei secoli scorsi.
Se e’ condivisibile che non e’ piu’ possibile pensare ad uno sviluppo di pochi, a discapito dei piu’, e’ altresì vero che la situazione creata dalla crisi sembra perpetrare in questa direzione, piuttosto che non creare le condizioni per un’inversione di tendenza.
Non e’ un caso che il documento vaticano parli esplicitamente di un possibile scenario caratterizzato da crescente ostilita’ sociale e da violenza, fino a minare le basi delle istituzioni democratiche. Sara’ proprio su questa indesiderata previsione che si giocheranno le sorti dell’intera umanita’.
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Nuovo Ordine Mondiale: il Vaticano chiede una nuova autorità finanziaria
Creato il 24 ottobre 2011 da Elvio Ciccardini @articolandoPotrebbero interessarti anche :
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