Nymph()maniac - Vol.1/2

Creato il 16 ottobre 2014 da Lafenice
"Se hai le ali, perché non dovresti volare?"  -- Seligman
Quando questo film uscì, all'inizio di quest'anno, non gli diedi certamente troppo peso. Non amo le provocazioni fini a sè stesse, il desiderio sadico di stupire con effetti speciali del tutto non richiesti e, sotto alcuni punti di vista, questo film pareva essere proprio questo: un enorme - data la durata - modo di far parlare di sè, facendo inorridire gli aridi ben pensanti e battere le mani all'avido spettatore alla ricerca di forti emozioni. Per questo non lo vidi: mi pareva un modo gentile per presentare al mondo un porno d'autore.  E tutto ciò non mi rendeva esattamente entusiasta. Poi, casualmente, me lo sono ritrovata davanti e.. la curiosità si è fatta accesa: senza la minima aspettativa è iniziata la visione.
Nymphomaniac  [vol.1/2] di Lars Von Trier con Charlotte Gainsbourg, Shia LaBeouf, Stellan Skarsgard, Jamie Bell, Uma Thurman, Stacy Martin Danimarca 2014
NYMPH()MANIAC è la storia poetica e folle di Joe (Charlotte Gainsbourg), una ninfomane, come lei stessa si autoproclama, raccontata attraverso la sua voce, dalla nascita fino all’età di 50 anni. Una fredda sera d’inverno il vecchio e affascinante scapolo, Seligman (Stellan Skarsgård), trova Joe in un vicolo dopo che è stata picchiata.
La porta a casa dove cura le sue ferite e le chiede di raccontargli la sua storia. L’ascolta assorto mentre lei narra, nel corso dei successivi 8 capitoli, la storia della sua vita, piena di incontri e di avvenimenti.
NYMPH()MANIAC è distribuito in due parti (Volume I e II) e in due versioni (una della durata di 4 ore, e una della durata di 5 ore e mezza). A partire dal 25 dicembre 2013, con circa quattro mesi di anticipo, la versione di 4 ore, dal titolo NYMPHOMANIAC Volume I e II, è uscita in tutto il mondo. In alcuni territori i due volumi sono usciti contemporaneamente, mentre, in altri, l'uscita del secondo volume è stata posticipata. Date le norme riguardanti la censura ed alle sue peculiarità relative allo stato di pertinenza, al fine di creare coesione tra le strategie di distribuzione di ciascun paese, la versione della durata di 4 ore è stata la prima ad uscire nelle sale.
"L'amore distorce le cose. E, ancor peggio, l'amore è una cosa che non hai mai chiesto. L'erotismo è una cosa che ho chiesto o preteso dagli uomini. Ma questo amore idiota.. mi sentivo umiliata da esso e da tutta la disonestà che lo segue. L'erotismo è dire si. L'amore fa appello a istinti più bassi, avvolti nelle bugie. Come si fa a dire sì quando intendi no e viceversa? Mi vergognavo per quello che ero diventata. Ma era fuori dal mio controllo" -- Joe

C'è qualcosa in questo film che non ti fa staccare gli occhi dallo schermo, che incendia la curiosità e ti costringe ad arrivare fino alla fine. Non è tanto il sesso: per quanto certe circostanze siano seriamente esplicite, siamo talmente abituati ad essere esposti ad un erotismo più o meno palese, da non avvertire effettivamente un particolare sovraccarico sensoriale.
E', molto probabilmente, la classe con cui la storia di Joe viene raccontata. Era, molto probabilmente, l'unico modo per rendere la storia di una donna dipendente dal sesso, un dramma e non un porno: mostrandone le ragioni alla base di questi comportamenti. Mostrando tutto ciò che ha perso, facendoci percepire in ogni istante, la sua solitudine ed il suo malessere. Un malessere che la porta a condannare il suo comportamento per il male fatto agli altri (inciso, la parte della tradita Uma Thurman è toccante) ma che, allo stesso tempo, la spinge ad accettare la sua natura fuori da ogni schema, la sua ninfomania senza più controllo. Joe, in fin dei conti, è una donna capace di autodeterminare la sua natura, il suo essere: una donna che non accetta imposizioni, una donna che vive i suoi bisogni mettendoli davanti ad ogni cosa ma anche in grado di proteggersi. Non vi sono troppi giudizi di qualsivoglia sorta in questo film: i personaggi vivono la propria vita, senza giudicare l'immoralità di quella degli altri. Magari condannano la propria, così come Joe fa più di una volta. Ma il cambiamento è frutto di un cammino di consapevolezza, non di una imposizione esterna: e questo lo fa diventare qualcosa di prezioso, da proteggere ad ogni costo (di più non dico, non voglio rivelarvi nulla).
Ecco, credo sia questo il motivo per cui ho tanto amato questo film: in una società come quella odierna in cui, al contrario di quanto si dice, non vi è una vera parità di genere, non abbiamo un disperato bisogno di uomini capaci di non giudicare e di donne in grado di proteggersi?
Non posso non consigliarlo a tutti.
Voto: 5 mele


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