I Dirigenti dell’Ast spa sono convinti di potersi concedere tutto a una sola condizione: “avere le carte a posto”. Quando poi si accorgono che qualche “carta” proprio a posto non è, cosa fanno? Pensano di fare scomparire le stesse fra gli scantinati del palazzaccio di Via Caduti senza Croce, dove non si sa neppure chi detiene le chiavi dei piani -1 e -2, dove non esiste un archivio vero e proprio e nemmeno un responsabile dello stesso. L’ultimo responsabile del Collegio dei Sindaci è arrivato a un tal punto di disperazione da decidere di dimettersi e…..amen!
Qualche carta, però, sfugge al controllo e può diventare incandescente se messa a disposizione d’inquirenti seri e rigorosi di quelli, cioè, che non hanno problemi a scoperchiare le pentole con conseguenze nefaste, dal punto di vista giudiziario, per i responsabili degli occultamenti che si ritenevano convinti di ….farla franca!
Esisteva, una volta, presso l’Assessorato Regionale al Turismo e ai Trasporti, un “ufficio Ast” che avrebbe dovuto monitorare le attività aziendali. Non è che brillasse di efficienza, ma anche lì la funzionaria responsabile (voci di corridoio dicono per….paura) ha preferito chiedere il trasferimento ad altro Ufficio dell’Amministrazione Regionale.
Adesso è stato creato, in ambito Ast, un Consiglio di Sorveglianza che non sappiamo bene quanto “sorvegli” e, in ambito Assessoriale un “Servizio Vigilanza Enti” che non dà, a quanto pare, segnali di vita visto che l’Ast spa continua a navigare a vista e non si capisce bene se effettivamente esistano sorveglianti e sorvegliati.
Anche qualche grosso scandalo perpetrato in ambito aziendale, debitamente segnalato e documentato, pur non provocando alcuna denuncia per diffamazione, è bellamente ignorato e/o rimosso nella speranza che nessuno ci faccia caso e che la gente dimentichi con facilità e superficialità….
Attenti, però, perché i mass media e i PM d’assalto sono lì, in agguato e attendono soltanto l’imput per proporre inchieste e per incriminare i responsabili di talune nefandezze che non possono e non devono restare impunite. Sentiamo, addirittura, nell’aria uno strano rumore che ci ricorda un certo tipo di braccialetto in acciaio.
Le incriminazioni e i rinvii a giudizio di politici, manager e faccendieri di questi giorni ci inducono a pensare che a breve anche qualche esponente della gloriosa Ast, oggi ridotta ai minimi termini e in attesa di essere smembrata, venduta o chiusa possa rimanere incagliato, senza possibilità di via di fuga, nella rete che il Sindacato Dipendenti Ast ha lanciato al solo scopo di salvare il salvabile e dare così una speranza di salvaguardia del posto di lavoro ai nostri amici e colleghi.
E’ chiaro, però, che il Sindacato ha bisogno di solidarietà e sostegno da parte del popolo dell’Ast, onde evitare che lo stesso molli baracca e burattini lasciando tutti nelle sapienti e robuste mani dei dirigenti e dei sindacalisti aziendali che ben conoscete che baderanno a stritolarvi…. senza alcuna pietà!
Condividi su Facebook.