Magazine Diario personale

Ode a Taylor Swift.

Creato il 23 febbraio 2015 da Denise D'Angelilli @dueditanelcuore

tumblr_inline_netqvxIFRC1r3sgat

Una cosa strana che mi è capitata nell’ultimo periodo è stata stare in mezzo a parecchie persone e dover alzare gli occhi dall’iphone. Inzialmente ho pensato “nooooooooo lasciatemi sola nel mio universo parallelo”, poi “eh però che palle, vi seguo già su twitter, perché dovrei anche parlare con voi dai vivo?”, poi ho iniziato a rispondere davvero alle persone presenti su twitter che giustamente venivano da me e mi dicevano “scusa ma dueditanelcuore sei tu?”, così alla fine sono stata costretta ad andare lì da loro a parlare del nulla cosmico per lavoro ma mi sono resa conto che non è poi così male. Cioè alcune persone sono davvero piacevoli anche nella vita vera. E non ero nemmeno sbronza. Praticamente tutti coloro che dalla tv/social/radio mi sembravano odiosi e spocchiosi, in realtà mi stanno simpaticissimi e mi ci sono sparata tremila selfie e dicevo a tutti “heyyyy loro sono i miei nuovi migliori amici”, però a quel punto ero sbronza, in effetti. Mentre ero lì a vivere la mia vita toccando persone in carne e ossa e non lo schermo touch del mio iphone ho avuto un sussulto e ho realizzato che forse davvero come appariamo in determinati luoghi virtuali è molto diverso da come siamo in realtà, mi sono ritrovata in un vortice di compassione e ho giustificato per tredici secondi i miei haters ma poi no, non ce l’ho fatta, loro proprio non sanno cosa fare della loro vita.

Questa introduzione cosa c’entra col fatto che io passi le mi giornate ad ascoltare i dischi di Taylor Swift?

Quando l’ho vista per la prima volta su MTV faceva roba country, a me fa cacare la roba country: le camicie a quadri sui toni del beige (ma che cazzo di colore è il beige? Ma perché cazzo indossate il marrone? Siete nonna salice?), quegli stivaletti texani alla Hazzard, queste musichette pepepe alla film di Hannah Montana in cui lei viene rispedita nel paesello a mungere le vacche, per me poteva anche cantare una canzone col testo di Brandon Flowers, quel contorno non mi permetteva di concentrarmi. Poi Tay (la chiamerò così perché ormai mi sembra di essere la sua migliore amica) ha iniziato ad avere a che fare con gli uomini e ha capito che sono una categoria sulla quale non è purtroppo possibile fare affidamento, e benvenuta nel club Taylor, accomodati pure, c’è posto. Era il periodo in cui anche io iniziavo a collezionare delusioni e mi sembrava che solo lei mi capisse, e i Verdena, peccato che io non capissi loro e non li capisca nemmeno adesso ma questa è un’altra storia. Tutto ciò che volevo sentire era qualcuno che vivesse le mie stesse storie disastrate, che mettesse nero su bianco quello che io scrivevo su un blog che però era ancora segreto. Avevo ancora però qualche remora: quelle sue faccette, quel ciuffo-francia da burina di Guidonia anno 2005 (che purtroppo è ancora spiaccicato sulla sua faccia per chissà quale cazzo di ragione), quel suo voler sembrare a tutti i costi l’idola di noi nerd sfigate, quel video di lei con gli occhialoni da pentapartito che guarda il tipo dalla finestra ma lui la tratta come one of the boys fino a che lei non gli fa vedere il notevole stacco di coscia. non ci credevo, cazzo Taylor non sei Ugly Betty, non sei me, non sei credibile, e infatti avevo pienamente ragione perché adesso sfila in passerella Victoria’s Secret in baby doll e manda i ragazzini al pronto soccorso per eccesso di masturbazione. Poi continua a fare la cretina come nel video di shake it off ma in effetti qualcosa dovrò pur odiare di lei o sarei una del team gnagna,

La mia vita ha improvvisamente subito una svolta pop, tutto è diventato più rosa, più voglio-muovere-il-culo-col-mio-splendido-coinquilino-gay, ma io l’inglese lo capisco piuttosto bene, quindi a un certo punto ho iniziato a dare importanza al contenuto più che alla forma. Ho iniziato a venerare la regina dei miei cuori infranti, e sono passata dall’essere la persona che piagnucola eee perché mi hai lasciataaaa potevo essere tua per sempreeee a quella che ha la forza di perculare il diretto interessato su internet pur avendolo ancora amico su tutti i social network esistenti. It’s karma, bitch.

Ho capito che Taylor è una di noi, e adesso la amo come amo una vasca di spaghetti al pesto. (Tranquilla Nicki Minaj, sarà sempre dopo di te, perché è risaputo che a me la classe me fa schifo). Riesce a essere un po’ Sylvia Plath un po’ Sara Tommasi, un po’ adesso me la cucio col filo spinato e un po’ foto in mutande, proprio come me.

Ecco una lista di motivi che spero vi faccia cambiare idea sulla mia amica Tay, e ricordate che io la detestavo più dei leghisti:

– Non gliene frega una gran minchia al sugo di quello che pensano gli altri di lei. Pensi che sia una troia? Ciao. Pensi che sia una rincoglionita? Ciao. Pensi che abbia le tette piccole? Ciao. Lei continuerà a ballare e a sculettare come se le parole fossero solo dei fiocchi di neve in agosto: non fanno nemmeno in tempo a toccare il suolo che già sono spariti. Come gli haters, che tanto continueranno a odiare per sempre e finché avranno fiato in corpo. AND THE HATERS GONNA HATE HATE HATE HATE HATE HATE.

– Non gliene frega niente di prendere il cuore e spiattellarlo dentro una canzone. Ciao, ero innamoratissima di te, ma proprio tipo che non mangiavo più, vedevo solo unicorni color carta da zucchero volare per casa, avevo i rinoceronti nel pancreas, e tu hai deciso di prendermi e gettarmi nel secchione dell’umido nemmeno fossi un filtro del the twinings ai frutti rossi. Perché? Perché sei una merda, ma io ho un cuore, e si è rotto, e ho tutto il diritto di fare il pianto greco fino a che mi va. O fino a che non avrò la forza di scrivere che ti odio su tutti i muri di Milano. E qui arriviamo al punto successivo, ovvero:

– Tay è la regina indiscussa del perculo e dello sputtanamento: mi hai spezzato il cuore? Mi hai tradita? Mi hai mollata in malo modo? Bene, io scrivo una canzone su di te, anzi un disco, anzi due, vendo milioni di quei dischi, faccio video in cui ci sono chiarissimi riferimenti a te e alla nostra storia  nei quali tu passi per un imbecille quale sei, metto la mia faccia ovunque, sono il tuo incubo.

– C’è una linea sottile tra l’apparire triste e l’apparire disperata. Apparire triste è ciò di cui parlavo due punti fa: va a braccetto con il romanticismo, con i ricordi, con le foto attaccate sul muro. Apparire disperate è ciò che non va MAI fatto: è far credere alla persona in questione che la rivogliamo indietro, fargli vedere che ci stiamo struggendo per la sua mancanza. Certo che ci stiamo struggendo, ma abbiamo una dignità, e la dignità è la linea sottile. Taylor è  la persona che ci permette di riempire le pagine dei nostri blog di cattiverie nei confronti di chi ci ha prese a pezze in faccia (ho scritto pezze) senza sentirci delle totali sfigate. O meglio, magari con voi non funziona, ma con me sì.

– Grazie a Taylor mi sento legittimata a continuare a parlare ancora di una storia di quasi due anni fa, di una storia che è durata un mese, di una storia che è durata due ore o addirittura di una che è iniziata e finita solo nella mia testa, POSSO FARLO E LO FACCIO, perché lei continua a dedicare i video ad Harry Styles con il quale si è mollata credo tredici anni e mezzo fa. E quando qualcuno mi prende in giro per questo mio accanimento nei confronti di uomini che nel frattempo si sono ripassati tutto l’impero austro-ungarico io rispondo hey, ti dico solo Taylor Swift.

Io, nel mio piccolo, posso dirvi che i consigli dell’uragano Taylor funzionano. I maschi ai quali dedicate il vostro odio o la vostra tristezza inizialmente faranno i duri e puri con i loro amichetti facendovi passare per pazze sclerate più di Taylor nel video di Blank Space (vedi gif in apertura), si vanteranno di ciò che vi hanno fatto, diranno che se voi state ancora sotto a un treno merci carico di cemento per loro è perché sono davvero troppo fighi e non potete vivere senza, perché hanno un arnese fatto con lo scalpello, perché tutte le donne cadono ai loro piedi, ma poi, nel silenzio della loro cameretta buia, vi manderanno un messaggio dicendovi “ciao, leggo quello che scrivi, so che è per me, mi dispiace, non lo meritavi”. Probabilmente sarà una finta, ma vi posso assicurare che è una soddisfazione IMMENSA. E la situazione si ribalterà magicamente: saranno loro a venire a cercare le vostre parole perché sarete, finalmente, il loro incubo, e non viceversa.

Quindi, ricordatevi che se un giorno volete essere tristi potete farlo, se il giorno dopo volete fare le stronze potete farlo, se volete raccontare i particolari di quella volta in cui vi ha detto che era innamorato di voi però la vostra amica del cuore ha le tette più grosse ne avete tutto il diritto, se volete filmarvi mentre bruciate le sue fotografia e pubblicare il tutto su facebook sapete che Tay fa sì con la testa. NESSUNO ha il diritto di dirvi come essere o cosa provare o come provarlo, e scusate ma il fatto che a me tutto questo lo abbia insegnato una pischella che fa musica pop mi sembrava un ottimo argomento di conversazione.

Vai Taylor, grazie di tutto, ti devo molto. E adesso tagliati quel ciuffo.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Avrei voluto nascere negli anni degli stipendi d’oro

    Avrei voluto nascere negli anni degli stipendi d’oro

    Forse, uno dei più grossi problemi che ho, adesso come adesso, è che mi guardo troppo in giro. O meglio, che guardo troppo quello che hanno gli altri, e lo... Leggere il seguito

    Da  Giovanecarinaedisoccupata
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, RACCONTI, TALENTI
  • Wishlist di luglio

    Wishlist luglio

    Giugno sta per finire e da un lato non vedo l'ora arrivi il mese di luglio.Giugno 2015 è un mese che ricorderò per sempre, ma avrà un suo post dedicato, però... Leggere il seguito

    Da  Valentina Sandre
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Convergenze parallele (osservazioni generali in margine agli Esami di Stato)

    Ci sono cose che non si possono pubblicare in forma narrativa, o per lo meno non in tutti i tempi. Così, mentre l’attesa degli esiti ufficiali degli orali... Leggere il seguito

    Da  Povna
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, SCUOLA
  • Rapita da Elena Ferrante

    Rapita Elena Ferrante

    Orfana della Ferrante, sono in un limbo spiacevole di letture senza arte ne parte.Ho scelto, una volta chiusa la quadrilogia, di approcciare un manuale... Leggere il seguito

    Da  Patalice
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI
  • Svolte

    Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito

    Da  Fra
    CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ
  • Banalizzazione della morte

    Banalizzazione della morte

    L'Uomo uccide. Il mito di Caino è sempre vivo e presente. Il secolo scorso, in cui io sono nata, si è caratterizzato per orribili bagni di sangue in cui, anche... Leggere il seguito

    Da  Ritacoltellese
    DIARIO PERSONALE