Il noto anticlericale Piergiorgio Odifreddi, leader indiscusso del fondamentalismo ateo italiano, è davvero un uomo dalle mille sorprese e dalle mille contraddizioni.
L’estate scorsa avevamo recensito uno dei suoi ultimi libri (sul cui articolo si è poi creato un putiferio contro lo stesso Odifreddi, riassunto qui), intitolato “Perché Dio non esiste” (Aliberti 2010), nel quale il violento pensatore anticristiano aveva lanciato improperi anche contro Giovanni Paolo II, il quale «Era un furbone. Pericoloso. E’ quello che ha tirato giù l’Unione Sovietica» (pag. 112).
Effettivamente Wojtyla ha contribuito enormemente ad abbattere uno dei più grande nemici che la giustizia umana e la libertà degli uomini abbiano mai subito, disintegrando così le illusioni e le utopie dei tanti che avevano in esso sperato e creduto, come lo stesso Odifreddi. Ancora a pagina 14 spiega: «Mi piace un sistema statalista, governato dal centro. Io sarei più di estrema sinistra, ma se vai in Rifondazione Comunista comunque sei fuori, fai le battaglie di bandiera».
Passa un anno e Odifreddi cosa fa? Cambia sponda e pubblica un articolo in cui celebra il primate d’Ungheria cardinal Joszef Mindszenty in carica nel 1948, il quale «dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu arrestato e condannato all’ergastolo per cospirazione antigovernativa anticomunista. Per otto anni rimase dapprima in carcere, e poi agli arresti domiciliari». Odifreddi si infervora come fosse un apologeta cattolico per sottolineare il martirio subito dal card. Mindszenty «per testimoniare con la sua detenzione la contrapposta concezione dei diritti umani in Occidente e oltre Cortina». Il comunista, anzi “l’ateo comunista” Odifreddi come si è autodefinito nel 2008, ha quindi riconosciuto che «l’Ungheria comunista» voleva «limitare le libertà».
Come la prenderà l’associazione UAAR, gli atei fondamentalisti di cui Odifreddi è celebrato presidente onorario, i cui responsabili usano sventolare bandiere sovietiche con falce e martello durante le loro manifestazioni pubbliche, così come ha fatto Adele Orioli durante la manifestazione della “Liberazione” del 25 aprile 2008 a Roma, secondo il racconto di ex responsabili della stessa associazione?
Nel 2008 Odifreddi aveva affermato che «il sistema democratico è di tre secoli fa, è anacronistico», e che «il sistema dei soviet era più moderno [...]. I sovietici erano all’avanguardia rispetto ai tempi. Avrebbero avuto bisogno di mezzi informatici altamente avanzati». Un anno fa, aveva proseguito: «Israele è un Stato fascista. Fascisti sono anche in parte gli Stati Uniti. Obama dice le cose identiche che diceva Bush [...]. Io sono antistatunitense, sono antisionista». Oggi ha invece elogiato gli americani, spiegando che al tempo della seconda guerra mondiale «a difendere i diritti del coraggio e della trasparenza, con la concessione del rifugio e dell’asilo politico» fu «l’ambasciata statunitense in Ungheria».
Lo scopo dell’articolo sul suo insulso blog ospitato da “Repubblica”, è lamentarsi per gli avvenimenti subiti recentemente da Julian Assange, il programmatore noto per essere stato uno dei responsabili di “WikiLeaks”, il sito web che ha divulgato pubblicamente documenti coperti da segreto di Stato. Assange è stato paragonato al card. Mindszentry da parte Odifreddi, il quale ha concluso: «auguriamo a Julian Assange di non dover patire tanto a lungo quanto Joszef Mindszenty».
Si rimane sempre sconcertati dalle tante facce e dalle tante contraddizioni che riesce ad assumere ed affermare questo personaggio mediatico.