Magazine Diario personale
L’essere è una costante, il gesto una cosmesi.Sentir dire che oggi sei romantico equivale a unadichiarazione di incipriatura, un affronto insomma che esige soddisfazione. Siam qui per questo.Il romanticismo è un modo d’esistere, una capacità disguardo sul mondo.Colui che, obbligato a seguire la propria inclinazione, apregli occhi e cerca l'estetica riflessa dentro l'essenza dellecose, ove anche il brutto ha un suo tratto originale, costui fin dal primo battito di palpebre è romantico.Romantico è il pensare, l’agire, il respirare, il mangiaree il camminare. Romantico nel baciare e nel fottere, nel sospirare e nel pisciare. Romantico nel dormire, con o senza sogni, romantici anch’essi.
Si può davvero parlare di estetica dell’anima, teneramente efallacemente collocata sotto lo sterno, dove le accelerate contrazionimiocardiche vengono spacciate per batticuori.Essere romantico è un modo di vivere, senza possibilità discelta.C’è chi nasce con gli occhi verdi, c’è chi nasce con icapelli castani, c’è chi nasce romantico.Come un bell’iride si può impreziosire con un savio tocco dimascara, così il romanticismo può trovare simbolo rimarchevole nel mazzo dirose, nella frase melliflua, nell’eleganza del porger la mano, nell’impostarvoce a sentimento. Ma son vezzi e nulla più.Senza una luce che irradia dal fondo (sempre nell’antrodel pomposo cardiaco) nessun mascara troverà lacrime degne di slavarlo, nessunalanterna opaca arriverà a rischiarare il volto.
Così è per il romanticismo.Di fiocco rosa o azzurro chesia, già da bebè il romantico attacca il capezzolo con fare schietto enaturale, col fascino della propria bellezza; con spontanea, naturaledelicatezza accompagnerà il biberon alla poppata, infinite volte. Con elegantesincerità ricambierà gli sguardi dei volti intorno, dei giocattoli, dei coloridel mondo.Proprio perché spontaneo, il romanticismo si tempra efortifica appena uscito dal forno rovente (e qui ci siamo spostati nell’agognatoantro di Venere, dett’anche fica) della creazione.Forgiato come metallo fin dal primo battito di cuore epalpebre, presto lo stampo si fa logoro.Ancora bambino il romantico abbandona il bozzolo stantio dimodi consumati, ha presto a noia il gentil porgere del ciuccio, il composto sbriciolaredei plasmon dentro la scodella, la pettinatura con la riga, l’esser bravobambino. E si fa romantico a suo modo, ovvero in quanto tale, senza bisogno diricordare a se stesso ciò che è in ogni istante, dal primo istante. Egli maneggia ciò che padroneggia, plasmando il romanticismo a proprio diletto.
Romantico è chiunquescruta il bello in ogni dove, mai romantico sarà chi pensa di dover ricorrereal trucco di un lume di candela, alla finzione di un mazzo di fiori, all’anticiparl’amata (bleah!) nell’aprire la portiera, da perfetto cavalier servente che farima con demente.Lo sguardo del romantico rende paesaggio di Tiziano un muro di mattoni, chi romantico non è riduce a discarica ogni prato fiorito.Il romantico si muove con la stessa eleganza dellaprima nanna sul petto materno. Con la stessa abilità da mestierante con laquale padroneggiava il biberon ora rifila romantiche pacche sulle spalle. Conpalpiti di gioia nel cuore, carezzava a pedate un pallone in un prato, lostesso trasporto irrefrenabile col quale ora elargisce appassionati,generosi calci nel sedere al tuo fondoschiena.Il romantico spesso ha noia l’esserlo inconfutabilmente.Così prova a schernirsi, a celar la propria essenza, divertito se non altro nelvedere intorno a sé rozze scimmie spacciarsi per ciò che non sono, qual lui è in quanto loè.Sentir dire che oggi sei romantico equivale a doversiaspettare la risposta “semplicemente, sul mio romanticismo, tengo spesso lepalpebre calate, perché non vale la pena esporlo al mondo, poiché la bellezza nei miei occhi non sempre ho voglia di elargirla sesignifica sperperarla e offenderla”.
C’è anche chi trattiene così a fondo il proprioromanticismo, da farlo irradiare molto di rado, con eccezionali barlumi dimeraviglia. Più che nascosto certo romanticismo è sepolto, a volte incatenatoal fondo (leggasi sempre dura parete del miocardio). Ma il tempo e ilromanticismo sono un tutt’uno quando ci sono entrambi, altrimenti o è solosistema cardiocircolatorio o è solo ripetitivo tic tac.Perciò non c’è nulla che il romanticismo abbia dadimostrare, non a se stesso perché di sé è consapevole, non agli altri perchéil romanticismo a chi non lo capisce non lo si può spiegare. E lo capiscesoltanto chi romantico è, che è altra cosa dal pensare di esserlo poiché ildoverlo pensare comporta già quella dicotomia tra l’essenza e il concepimentoche porta il pensante a recare spaccatura, a essere estraneo al romanticismo, assoluto e in sé, dalprimo bruciore di polmoni all’ultimo fiato morente.
Ogni prometeo che regge il biberon ardente nel guardare ilmondo con meraviglia e amore, prima o poi trova un ercole che spezza le catene,di qualunque metallo d’animo siano esse forgiate, e trafigge l’insicuro rapacea guardia di ogni imposta rinuncia, eclissata sul ruvido lastrone del… sempredel miocardio di cui si diceva prima. Che sempre a quel supposto scrigno dellenostre emozioni stiamo a girare intorno.Giusto un cuore abbiamo, ognuno il suo, alcuni meglioallenati e meglio predisposti.A un occhio esperto e predisposto per diritto di nascita, èspontanea abilità saper scrutare fin dentro le più solide casse toraciche, colsemplice cogliere ogni sfumatura di lettura di segni e inflessioni di luce. Nonoccorre leggere fondi di caffè, non occorrono palantir o tarocchi, sonosufficienti due iridi (anche uno solo all’occorrenza, se accade un occhiolino)nei quali dar prova di ottime capacità divinatorie oftalmiche.
Capita anche che alcuni zotici ambiscano a corsi di bon ton, a carpirti l'essenza dell'esser romantico, e allora fanno sedute scientifiche, per cogliere la dilatazione dell'iride, con le loro tabelle di comparazione emotiva.Anche di costoro nulla ha di che temere il romantico, dato che mentre loro si affannano invano per rubare i segreti dell'iride, il romantico li irride e usa l'iride per incrociare altri sguardi, altre emozioni.Perché che gli occhi sono lo specchio dell'anima e che la bellezza è negli occhi di chi guarda, sono frasi da svezzamento dei primi mesi.Poi il romanticismo cresce e agogna, e l'occhio casca dove turgore e battito si fanno tutt'uno (e no, non sto parlando di solo cuore).
E tutto quanto scritto vale anche per le romantiche.
K.
Siccome avevo promesso a Morena un post a tema sentimentale,facciamo che vale questo, che già mi s’aggrovigliano le budella per i prossimitre mesi ad aver discorso di simili ovvietà d’amorosi sensi (sempre due atri,due ventricoli, collegare i cavi rossi e blu, arterie e vene, tipo spinterogenoo sorpresa kinder, riempire con liquido apposito, se è assemblato bene funziona,altrimenti sei già morto e non ti crucciare).Fuori due!
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