Il 28 marzo durante il question time alla Camera è il ministro dell’Interno Cancellieri ha risposto all’interrogazione, primo firmatario Walter Veltroni, sulla sepoltura di Enrico De Pedis, boss della banda della Magliana, nella basilica di Sant’Apollinare, a Roma. La storia è nota: De Pedis, detto Renatino, sanguinario e crudele capo della banda criminale più celebre d’Italia, assassinato il 2 febbraio 1990, è sepolto tra vescovi e benefattori della Chiesa. Perché? La storia venne alla luce molti anni dopo, quando una voce anonima, durante una puntata in cui si parlava del caso Orlandi, telefonò alla trasmissione Chi l’ha visto? dicendo: «Chiedetevi dov’è sepolto Renatino De Pedis». Da allora si sono fatte molte congetture, la magistratura ha anche chiesto, ultimamente, che la tomba dove è sepolto il boss criminale venga aperta. Molti elementi portano a pensare a un coinvolgimento della banda della Magliana nel rapimento di Emanuela Orlandi.
Della questione si è occupato più volte Walter Veltroni che ha presentato anche un’interrogazione parlamentare. Il ministro dell’Interno ha risposto che la sepoltura di De Pedis venne autorizzata dal Vaticano perché la basilica di Sant’Apollinare è territorio, appunto, vaticano. Per questo, ha spiegato il ministro, non c’è traccia di nessuno autorizzazione da parte della prefettura di Roma o del ministero dell’Interno. Veltroni ha comunque chiesto di approfondire la vicenda. E ha detto: «È eticamente inaccettabile che il capo della banda della Magliana sia sepolto in una delle chiese più importanti di Roma».