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Oggi polemica

Creato il 24 aprile 2012 da Rory

Oggi polemica

Ciao sono Rory e sono una ragazza triste.

Amati lettori,

oggi farò una piccola, piccola polemica.

Tutto è nato da una lettrice di YOUng che ha commentato sotto un post del mio blog lì su una cosa che è riassumibile con “i giovani d’oggi non vogliono andarsene da casa, non sono disposti a cambiare città e quindi non trovano lavoro e Mario Monti c’ha pure ragione”.

Ora, come ben sapete io sono per la libertà di opinione e come ri-ben sapete, non trovo ci trovo nulla di strano o anormale nel fare le valigie e trasferirsi in un’altra città se questo contribuisce ad aiutarci a realizzarci (in qualsiasi modo questa cosa sia possibile). Purtroppo, negli anni di esperienza che il bazzicare il web mi ha dato, ho imparato a mie spese come la gente dietro uno schermo si senta libera di commentare, giudicare e quant’altro senza capire la situazione o comunque la persona che c’è dietro quel post, quell’articolo, quella cosa scritta lì.

E’ un errore in cui siamo incappati tutti, non me la prendo certo sul personale, il discorso in questo caso si fa però generale. La commentatrice diceva lei stessa di aver cambiato parecchi anni fa varie città per studiare e lavorare e di avercela fatta (beata lei) ad affermarsi. Per quanto la cosa sia molto bella, purtroppo 7-10 anni fa le cose erano molto differenti da come lo sono adesso, perciò non credo si possano fare dei confronti. E’ innegabile che dieci anni fa trovare lavoro, in Italia o all’estero, fosse molto più facile.

Forse sbaglio io che non mi faccio la valigia e non me ne vado veramente in Papuasia, non lo nego, però quello che mi domando è questo (disclaimer: il discorso potrebbe non piacere a tutti! Io vi ho avvertiti!)

Visto che c’è crisi, chi mi garantisce che se mi trasferisco a Panecuocolo trovo sicuramente lavoro?

Allora io, come tanti, mi faccio il pari ed il dispari e decido di rimanere nella mia città o comunque in Italia, perché se non altro è il mio Paese, non sono straniera in terra straniera e ho sempre la possibilità di rimediare qualcosa da fare. Certo, non è bello, it’s a living direbbero nella mia lieta Inghilterra ma è così. Ci vuole coraggio di questi tempi a trasferirsi, perché per uno che ci riesce, altri cento non ce la faranno… e non ditemi di no.

Non voglio entrare nel merito e non voglio sapere come se la cavavano quelli delle famose “generazioni precedenti”, l’unica cosa che dico è: non giudicate. Se uno per un motivo o l’altro non può trasferirsi e qui non trova lavoro e magari la cosa gli pesa, non condannatelo, pensate soltanto che come lui ce ne sono tanti e che se gli dite “eeeeeh ma tu perché vuoi rimanere a casa” non contribuirete di certo alla sua situazione.

Ma voi? Che ne dite? polemizzate con me?



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