Magazine Diario personale

OGGI VI PARLO DI: Vincenzo Iacoponi

Creato il 14 febbraio 2013 da Zioscriba

Col mio caro amico Enzo, amico di penna e di tastiera, ci si frequenta virtualmente da ormai quasi tre anni. Il suo carattere impulsivo, istintivo e irruento (“sanguigno”, direbbero alcuni, come se le persone pacate fossero tutte anemiche) trasformò il suo primo arrivo a bordo della mia zattera in un incidente diplomatico, che per poco non si mutò in naufragio: rischiò molto seriamente, a causa di un buffo malinteso, di essere il primo e l’ultimo contatto fra di noi. Mi ritrovai fra i commenti gli insulti di questo sconosciuto signore. Risposi male anch’io, ma per fortuna mi trattenni, perché quando con le offese si va troppo in là poi è impossibile fare marcia indietro: al di là di spiegazioni e chiarimenti, la ferita resta. Siccome non capivo i motivi di tanta furia (era un post che prendeva in giro il modo di scrivere di Baricco, e sulle prime lo immaginai un fan baricchiano) decisi di andare a dare un’occhiata per scoprire chi fosse: mettermi a ingiuriare un fantasma non aveva molto senso, e d’altra parte non si trattava di un vigliacco troll anonimo, era uno con nome e cognome e con tanto di blog! Insomma, come spesso mi capita in simili frangenti, volevo capire, dovevo mettermi nei suoi panni per scoprire che cosa gli avesse dato così tanto fastidio. E così, andai a conoscere questo emigrante italiano che vive in Germania, e mi ritrovai davanti a un’impressionante quantità di coincidenze: anche lui artista, anche lui interista, ma soprattutto un coscritto del mio anziano padre, classe 1934! Unico difettuccio, sembrava fin troppo di destra, ma almeno non era né omofobo né baciapile, il che, se pensiamo a cos’è di solito la destra italiana (ma anche il centrodestra, ma anche il centrosinistra, ma anche gran parte della sinistra), lo rendeva una mosca bianca e un individuo dignitosamente autopensante, eccentrico e raro quanto bastava per interessarmi. Appurato il motivo del malinteso (una frase del mio vecchio modulo commenti che accennava in modo perentorio alla necessità di “metterci la faccia”, cioè di non fare commenti anonimi, e che lui aveva interpretato alla lettera come mio disprezzo nei confronti di chi non usava la propria foto come avatar) diventammo subito amici.
Il buon vecchio Enzo è un Artista a tutto tondo: scrittore, poeta, ma anche pittore. Come scrittore, lui lo sa, lo preferisco “sul breve”: nei tanti apprezzabili racconti, a volte asciutti e vagamente bukowskiani, a volte di stampo poliziesco, a volte più densi di memorie dell’infanzia, che se vorrete potrete trovare spulciando nell’archivio del suo blog.Ha comunque pubblicato anche un paio di romanzi e una raccolta di poesie, che troverete invece nella sua pagina del sito ibs.Ma oggi, qui, volevo proporvi qualcosa di più insolito e prezioso, che non si trova da nessuna parte e nemmeno sul suo blog, e che sono felice d’esser riuscito a procurarmi: alcune riproduzioni di suoi quadri. Chiuderò poi con una poesia di Enzo, una delle mie preferite fra le tante, bellissime, che periodicamente arricchiscono il suo spazio web personale, e che mi hanno sempre colpito per il loro essere ironiche ma profonde, secche ma non esangui, semplici ma piene di talento, dure ma con un sottofondo di tenerezza. A volte quasi, volutamente, grezze, eppure (o proprio per questo?) ricche di vita, di verità, di anima. Buona visione e buona lettura.

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Abside


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Annamaria seduta


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Barche ormeggiate


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Composizione


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Evoluzione asimmetrica


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I parenti della sposa


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Ponti sul Tevere


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Sedia


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Senza titolo


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Tre ritratti di donna


DI NOTTE (30 maggio 2012)
Dormo il sonno dell'ingiusto
e del peccatore, sonno agitato,
con sussulti continui
sopra e sotto le coperte dove
inviluppo i miei cattivi pensieri.
Sogno sempre però, sogno
tutte le notti a colori squillanti
che bruciano gli occhi
in cambi di luce e di penombra,
e sempre riesco a vedere
le terga di qualcuno che mi fugge
davanti, mentre sento l'ansimare
di chi mi insegue e ogni notte
mi si fa più vicino.

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