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Ogni giorno la sua pena

Creato il 10 ottobre 2013 da Speradisole

OGNI GIORNO LA SUA PENA

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Un giorno è l’Imu. L’Imu sì, l’Imu no,

L’’altro è l’Iva, l’altro ancora è i servizi sociali di B.

Per un po’ avremo l’amnistia sì, l’amnistia no.

Sul fatto che le carceri siano messe in condizioni disastrose, nessuno lo nega, è un dato di fatto.

Tuttavia basterebbe modificare profondamente soltanto due leggi. La Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi entrambe emanate dal governo Berlusconi, approvate in parlamento dalla destra berlusconiana e sottoscritte rispettivamente da Carlo Azeglio Ciampi nel 2002, e da Napolitano nel 2006.

La prima legge da modificare è la Bossi-Fini e riguarda il reato di clandestinità. Prevede la reclusione da 1 a 4 anni per gli stranieri che non rispettano i decreti di espulsione e rimangono illegalmente sul territorio italiano e prevede altresì che le navi di clandestini non debbono attraccare sul suolo italiano, ma che l’identificazione degli aventi diritto all’asilo politico e a prestazioni di cure mediche e assistenza avvengono nei mezzi delle forze di polizia, in mare. Conseguenza di ciò anche i pescherecci che avvistano di barconi pieni di stranieri, non sono tutelati qualora accolgano sui loro pescherecci, dei “clandestini”.

Sul tema dell’affollamento delle carceri italiani, il peso della legge Bossi-Fini è incontrovertibile. I detenuti  stranieri sono 23mila. introducendo il reato d’immigrazione clandestina e altre aggravanti, questa legge barbara è considerata una delle cause del sovraffollamento delle celle. Poco meno di un mese fa il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta ha detto che “ spesso nelle carceri si sono relegati i problemi che la società non riesce ad affrontare o preferisce rimuovere. L’immigrazione è uno di questi .Il carcere non può essere uno strumento per governare l’immigrazione”.

E’ stato votato di recente in Senato un emendamento che modificherebbe il reato di clandestinità sostituendo la reclusione con una pena pecuniaria. Con quali soldi poi questa gente che viene qui, proprio in cerca di fortuna, riesca a pagare, resta un mistero. Comunque resta, come sempre, “l’annuncio delle buone intenzioni”.

L’altra legge da modificare sostanzialmente è la Fini-Giovanardi . E’ una legge “criminogena”, mette sullo stesso piano marijuana e hashish con cocaina ed eroina, reintroduce il limite di quantità oltre il quale l’uso personale diventa spaccio, ha aumentato le pene che, in caso di condanna, ora vanno da sei a venti anni di reclusione.

La legge Fini-Giovanardi è entrata in vigore nel Gennaio 2006, inserita all’ ultimo momento nel “Pacchetto Olimpiadi Invernali di Torino” e votata, proprio per l’urgenza dell’imminente manifestazione sportiva, per Decreto e con voto di fiducia.

Contro questa prassi anomala, che ha di fatto impedito il dibattito parlamentare su un tema molto serio e delicato, si è espressa ultimamente la Terza Sezione della Corte d’Appello di Roma, rimettendo alla Corte Costituzionale il giudizio sulla legittimità della legge, ma in attesa del pronunciamento della Consulta la legge rimane operativa, mietendo ingiustamente e ingiustificatamente migliaia di vittime ogni anno. I dati statistici del ministero, relativi al 2011 assommano a 27.459 le persone detenute in carcere per detenzione di sostanze stupefacenti.

Senza contare che chi finisce in carcere per droga spesso è un tossicodipendente che deve essere seguito da strutture spesso inadeguate per mezzi e personale.

Se si prendessero provvedimenti diversi dagli attuali cercando una via per modificare solo queste due leggi, barbare e incivili, volute dalla destra berlusconiana, si libererebbero molti posti nelle carceri, i tossicodipendenti potrebbero essere seguiti in comunità diverse dal carcere e più idonee al loro stato di salute ed i clandestini “onesti” quelli che non hanno commesso reati di altro tipo, potrebbero semplicemente essere rilasciati.

Per tornare alla nostra pena quotidiana, ha meravigliato non poco il “tempismo” di Napolitano con la sua lettera ufficiale alle Camere sulla necessità di provvedere, in breve tempo, all’amnistia ed all’indulto per migliorare la situazione disastrosa delle carceri italiane.

Per la verità Napolitano ne aveva parlato anche in altre circostanze, ma mai di indulto ed amnistia, e mai con lettere ufficiali. Nel 2005 aveva partecipato anche ad una marcia di protesta insieme ai radicali, sulle condizioni in cui vivono i carcerati.

C’è un passaggio della lettera sull’amnistia e l’indulto particolarmente  contorto, macchinoso e, alla fine, poco credibile. Ed è la lunga spiegazione sul perché questo messaggio formale alle Camere non sia arrivato prima.

Napolitano avrebbe avuto 7 lunghi anni per dar seguito alle intenzioni manifestate nel lontano 2005. Perché solo ora? Proprio ora che lo “statista” B. non può più imporre alla Camera di votare che Ruby  è la nipote di Mubarak. Proprio ora che il condannato, ex statista, ex caimano, si attaccherebbe a tutto, anche a una improbabile amnistia così ampia da cancellare reati gravi come il suo (truffa fiscale, fino a 6 anni), pur di potersi sognare sempre libero e senatore?

Ed è anche vero che Napolitano ha contro firmato le leggi imposte da Lega e alleati contro immigrati e ogni genere di poveracci. Poteva opporsi, se avese voluto.

Il messaggio ha, inoltre, un’altra conseguenza, tutta politica. Allontana le elezioni.

Infatti la voglia dei cosiddetti “lealisti” di  sfidare il Pd sulla giustizia e sul salvacondotto per Berlusconi sarà così forte da far rientrare, o almeno rimandare, il progetto di andare presto al voto con Alfano candidato e Berlusconi lord protettore. Si parlerà meno di elezioni ma riprenderà subito il ricatto sull’alleato di governo, sul Pd. Al quale nulla sarà risparmiato e che dovrebbe saper reagire.



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