commento di Massimo PadoinSummary:
Ogni maledetto Natale – Nuovo cinema natalizio
Il film natalizio è un’abitudine, anzi meglio è una tradizione per tantissime persone e famiglie che non vogliono perdersi l’occasione sotto le vacanze di passare qualche serata davanti allo schermo di un cinema. Anni e anni in cui a dominare il botteghino erano i cinepanettoni, pellicole che raggiungevano i vertici degli incassi annuali. Qualcosa però, qualche anno fa, nella formula della Filmauro si è rotta, tanto da costringere la produzione a cambiare rotta portando alla realizzazione del duo Colpi di fulmine e Colpi di fortuna. Ma in questo caso il successo, almeno nelle proporzioni sperate, non è arrivato.
Nel frattempo hanno iniziato a circolare commedie natalizie diverse, commedie che prendono di mira più propriamente le tradizioni, i riti natalizi e come tutto questo si relazioni con la famiglia. Pellicole come Il peggior Natale della mia vita o Una famiglia perfetta, mostrano ironicamente, con effetti catastrofici, le gelosie, antipatie e ipocrisie che si nascondono tra le pieghe del tessuto famigliare. Un cinema natalizio che insomma guarda all’istituzione di una festa che appare spesso come rito sociale imposto, dove la cordialità è di facciata.
Quest’anno a sovvertire l’immagine di un Natale pubblicitario e plasticoso ci pensano quei diavolacci dei creatori di Boris, Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, che in Ogni maledetto Natale mettono in scena il Natale più irriverente e tragicomico degli ultimi anni. Raccolgono a sé un cast nutritissimo, tra reduci della geniale serie TV e new entry come Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi che interpretano la giovane coppia innamorata pronta a condividere le festività in compagnia delle due famiglie. E proprio qui sta l’inghippo, purtroppo per i due, i parenti non sono proprio il meglio che entrambi vorrebbero presentare al rispettivo compagno, seppur questi siano opposte (ricchi e spocchiosamente borghesi gli uni, gli altri poveri in canna e zoticoni) hanno il medesimo impatto catastrofico.
Ad essere spinto è il tono del grottesco e la scelta di far interpretare agli stessi attori i membri delle due famiglie accentua questo aspetto, osservare Laura Morante passare da vecchia rincitrullita a snob aristocratica, è quasi come vedere gli attori fare una spola interpretativa, e ci si può scommettere che ognuno di essi avrà interpretato Ogni maledetto natale con estremo gusto. Ma appunto è proprio la scelta del cast a rivelarsi ottima, assieme ai già rodati Francesco Pannofino, Caterina e Corrado Guzzanti troviamo in aggiunta (con la Morante) Marco Giallini e Valerio Mastrandrea, oltre a due caratteristi di spessore come Andrea Sartoretti e Stefano Fredi (quest’ultimo visto di recente in un film “spiritualmente” molto vicino alle realizzazioni di Ciarrapico, Torre e Vendrusolo come Smetto quando voglio).
Il cast in Ogni maledetto Natale non è una semplice raccolta di nomi eccellenti e ben assortiti, ma diviene elemento caratterizzante di un nucleo che, proprio come in Boris, è la colonna reggente di un sovvertimento delle regole di un contesto (cinematografico/televisivo in quel caso, mentre famigliare/natalizio in questo). Come avveniva per il povero stagista Alessandro, i due giovani interpretati da Catellan e Mastronardi sono catapultati loro malgrado in due mondi sconosciuti, dagli effetti tragicomici. In Boris la troupe diventava un nucleo alternativo alla famiglia, in cui tutti mostravano le proprie peggiori manie e difetti, insomma se c’era qualcosa che potevano fare male sicuramente l’avrebbero fatta. Nonostante ciò era proprio questo che rendeva questa “famiglia” così umana, colpevole ed egoista senza dubbio, ma meno falsa di tante altre.
Ogni maledetto Natale alla fine mette in scena lo stesso meccanismo rivolgendo però lo sguardo direttamente al nucleo famigliare, sovvertendone ogni aspettativa più lieve. Ovvio, qui siamo dentro un altro campo in confronto alle pellicole menzionate all’inizio dell’articolo, più anarchico ed eccessivo, ma è pur sempre la tradizione ad esser smontata.
Cinema e Natale, un binomio lungamente consolidato in cui a volte è proprio la sovversione proprio di tale ritualità a confermarne la forza. Nessun cinismo, ma una via alternativa per ritrovare la sincerità nelle cose.
di Massimo Padoin per Oggialcinema.net