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Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!

Creato il 13 luglio 2011 da Alessandrapepe @AlessandraPepe

Ho conosciuto per la prima voltail brand Ohmydolls durante le due giornate del FashionCamp di Milano, svoltosi il 10 e 11 giugno scorsi. Tanti i bravi espositori, male creative di questo marchio hanno letteralmente conquistato sia le mieaspirazioni da trendsetter sia me come persona. 
Ilaria e Rosanna Vista sono duesorelle milanesi, fondatrici del marchio Ohmydolls, creative a 360°, con una passionecosì evidente per tutto ciò che fanno, che quasi impossibile non lasciarsicoinvolgere dall’universo di “donne/bambole” (dolls appunto) che hanno saputocreare con maestria e disincanto, inserendosi con fiducia e bravura in unmercato complesso come quello della moda milanese, sempre, ahimè, più attentaai grandi marchi consolidati, che ai designer emergenti. 
(per ingrandire tutte le immagini di questo post, basta cliccarci sopra ;D )
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!Entrare nel loroshowroom di Via Vela 18 a Milano, è compiere un viaggio nel tempo e tornarebambine e ragazzine, ricordarsi della propria passione per le bambole, mai deltutto sopita, e cercare, di riflesso alle loro creazioni, di coniugarla contutto ciò che la vita adulta comporta: crescere provoca delle “feritedell’anima” a volte grandi, a volte piccole, l’importante è saperle vedere comeopportunità e non perdere per strada quella femminilità, quella caricaseduttiva e vitale, che ogni donna possiede in modo innato.
Durante la mia visita al loroshowroom, ho toccato con mano (e anche provato in alcuni capi che orasoggiornano nel mio armadio) tutto l’universo creativo che sta dietro al lavorodi Rosanna e Ilaria e quelle che stata per leggere è la chiacchierata che si èsvolta durante questo pomeriggio che oserei definire “epifanico”.
Ragazze, anche se l’avrete giàraccontato mille volte, come è nato il vostro brand Ohmydolls?Rosanna: Tutto nasce da unprogetto artistico. Ilaria ha sempre disegnato benissimo e avevamo questa ideadi rappresentare un nuovo ideale di donna, una ragazza molto femminile, che nonsi nasconde e mostra a tutti le ferite inferte dalla vita, invece di chiudersiin casa o coprirsi fa vedere proprio tutti i tagli, le amputazioni che hasubito. Questo ovviamente può anche essere visto in modo metaforico: le feritedel cuore, ad esempio, dell’anima, che però hanno una ripercussione sulcorpo.  Quindi arti amputati, tagli,ferite che si vedono nei quadri, riscoprendo però personalità e femminilità,senza paura di mostrare le ferite della vita, e di mostrare che si è sofferto,ma si va avanti. Ilaria ha iniziato a disegnare eci è venuto in mente di costruire proprio tutto un universo intorno a questedonnine, a queste bambole, e quindi abbiamo creato per loro un habitat: deivestiti e degli accessori  che sisposassero con questa filosofia. Il percorso segue tutta la vita della donna,da quando è bambina all’età adulta, trovandovari elementi su cui sviluppare questo concetto. Per la bambina unelemento più fiabesco, per l’adolescente e la donna adulta anche un aspetto piùcupo, malinconico, però sempre molto femminile.
C’è da dire che sicuramente lebambole sono un qualcosa che rimane nell’immaginario femminile per tutta lavita…Rosanna: Esatto, ce le portiamodietro per tutta la vita, ci riconosciamo in alcune bambole e nei loro tratti.È stato interessante cercare di trasporre questo concetto anchesull’abbigliamento, creare degli abiti seguendo la nostra idea di femminilità.Chiaramente si tratta di pochi pezzi e dobbiamo puntare sull’esclusività delprodotto, chi prende qualcosa da noi sa che avrà un qualcosa di originale, chenon verrà mai realizzato in serie, anche perché è fatto a mano, ed è sempreun’opera artistica.  Quindi c’è tutto unlavoro, oltre che concettuale, manuale, che ha un valore difficile trovare algiorno d’oggi. Cerchiamo di creare qualcosa per tutti il cui valore economicorispecchi il lavoro che c’è dietro.
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
 Come è stato l’ingresso nelmercato?Rosanna: Per noi è statopositivo, nel senso che è da pochissimo che abbiamo iniziato, sono solo tremesi e abbiamo iniziato senza conoscere nessuno del settore. Io sonoarchitetto, Ilaria è un’artista , quindi veniamo da due ambienti completamentediversi e non avevamo contatti. Perciò abbiamo iniziato la nostra attivitàpubblicizzandoci su facebook, cercando un po’ di amicizie e il passa parola tragente che ha visto dall’inizio quello che abbiamo fatto ci ha permesso diconoscere sempre più persone a cui è piaciuto il nostro progetto e ci haproposto varie iniziative. Abbiamo iniziato con un ragazzoche doveva aprire un locale a Mykonos e ci ha chiesto di fargli da sponsor e incambio ci da un corner vendita lì, sempre lui ci ha presentati a una personache ha uno Show Room a New York che cerca sempre designer italiani a cui dareuno spazio nel suo negozio, per cui è venuta la buyer da noi, ha visto ciò chefacciamo, si è innamorata e proprio in questi giorni parte la prima spedizionedi merce per gli USA. Quindi è tutta una catena. Fortunatamente abbiamo avutoanche modo di conoscere gente nell’ambito artistico che ci ha permesso diesporre, di fare mostre con i nostri quadri e ciò ha creato un ulteriore passaparola. Per questi motivi è stato uningresso nel mercato indolore in termini di rapidità, chiaramente i risultatieconomici li stiamo aspettando, ma il consenso c’è e questo è importante,considerando che non abbiamo fatto campagne pubblicitarie di nessun tipo, aparte i contatti su facebook.
Forse al giorno d’oggifunziona meglio facebook delle pubblicità tradizionali…Rosanna: Facebook èfantastico perché è gratuito e ti permette di entrare quando vuoi nella paginedegli altri per mostrar loro le tue cose, quindi si evita il passaggio di unqualcuno che viene a cercare il tuo sito, anche perché se non ti conosce non titroverà mai. È un veicolo fantastico che ci ha aiutate moltissimo.
Le vostre clienti ricopronoqualsiasi fascia d’età…Rosanna: Si, dalla bambinaalla donna. Anche perché comunque ci sono proposte per tutte le età accessori egioielli come le perle adatte a una signora, le culotte ricamate e dipinte amano che la signora non comprerà ma che comprerà una ragazza giovane. Ci sonoanche oggetti per la casa, come le copertine fatte a mano che solitamente sonomolto apprezzate soprattutto dalle donne più grandi che ancora ricordano ilvalore del “fatto a mano”, il lavoro che c’è dietro. Al giorno d’oggi tanteragazze non si mettono più a cucire, a fare la maglia, invece a noi è semprepiaciuto.
Questo mi incuriosisce molto:al di là del fatto che il progetto Ohmydollssia recente, ci saranno delle basi sucui poggia tutto questo? Rosanna: Di base lacreatività l’abbiamo sempre avuta, quindi abbiamo sempre giocato con questecose…Ci piaceva una maglietta? Ci mettevamo lì e, taglia e cuci, la creavamo dasole. Chiaramente non abbiamo la capacità sartoriale, ci limitiamo a fare deidisegni e dei prototipi e poi a farceli realizzare da sarte professioniste o dagiovani ragazze che stanno imparando. Portiamo avanti dunque un discorso diartigianalità e di qualità possibilmente, anche nel caso dei designer digioielli che coinvolgiamo: ci rivolgiamo a individui e non a società.
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
Aspirazioni e progetti per ilfuturo di Ohmydolls?Ilaria: sicuramente adessovedremo come va a New York, una cosa molto “grande”, un bel banco di prova, dicui non ci rendiamo nemmeno conto (ride felice n.d.a)Rosanna: di certo inquesti mesi abbiamo seminato moltissimo, nei prossimi vedremo di iniziare araccogliere i frutti di tutta questa semina. La creatività è in continuo movimento,a volte dobbiamo accantonare delle idee perché sono veramente troppe e sarebbeimpossibile realizzarle tutte. Dobbiamo sicuramente fare il punto dellasituazione e cercare di capire cosa ci va di portare avanti. Adesso, inaggiunta alla line femminile, stiamo lanciando quella maschile, per andareincontro a quei ragazzi che vogliono le creazioni di Ohmydolls e quindi l’abbiamo chiamataOhMyToys.Ilaria: ci sono davvero tantecose in cantiere, per esempio faremo dei tutù sia per donna che per bambina conle piume. Rosanna: sono moltorichiesti, da chi fa spettacoli e teatro ad esempio, ma anche da donne normaliche vogliono togliersi uno sfizio.Ilaria: poi ci saranno le nuoveculotte, realizzate con tessuti finissimi e morbidissimi tanto che i disegniaddosso sembreranno quasi tatuaggi...
Insomma è un continuobrainstorming il vostro lavoro...Ilaria: si praticamentesi, ogni giorno salta fuori una nuova idea!Rosanna: per questo dicevoche dobbiamo scegliere su cosa focalizzarci, anche perché essendo tutti lavorimanuali se continuiamo a mettere carne al fuoco, finiremo per passare legiornate a lavorare e non portare avanti tutto il resto.
Ultimamente sul web c’è un granfermento tra creative e artisti dell’hand made per quanto riguarda la scottantequestione del plagio delle proprie creazioni. Tutelarsi è difficile, voi comevi ponete in merito a questo problema?Ilaria: è un problema checomprendo in prima persona. Io per esempio evito di mettere molte foto sufacebook e se le metto son sempre foto non del tutto chiare o nitide. Magaric’è chi pensa che non sappiamo usare la macchina fotografica, in realtà è fattoapposta per evitare di offrire ai “copioni” delle immagini chiare e limpide deinostri lavori. In ogni caso è difficile, perché chi sa usare bene il computeral giorno d’oggi non si fa certo fermare da un watermark su una foto.Comunque, al di là dell’aspettolegale ed economico, c’è anche un aspetto emotivo, il dire: “su questo progettoci ho lavorato io, ci ho messo il cuore io, perché devi arrivare tu a rubarmeloe a prenderti il merito?”
Anche se ovviamente la qualitànon sarà mai la stessa, la “mano originaria” si riconosce...Ilaria: si questosicuramente, anche di recente ci è stato detto durante una nostra mostra alloZog a Milano. Facile essere imitati, uno può anche ricalcare un mio disegno, masarà comunque diverso perché verrebbe a mancare completamente l’aspettoemozionale che ci metto io. Quello che penso è che il fastidio di esserecopiati derivi soprattutto dall’attaccamento che tu hai per le tue opere, peruna cosa che hai realizzato interamente tu, l’aspetto economico passa insecondo piano. 
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
Ohmydolls Milano: la creatività si fa donna!
A breve potrete trovare questa intervista anche sulla mia rubrica Sneakers nel portale Dols.net, nel frattempo ditemi: sono o non sono meravigliose le creazioni di Ohmydolls? A presto con il prossimo reportage dedicato al mondo dei designer emergenti!
Alessandra

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