"Olimpiadi a Roma ? No, troppi rischi finanziari " . Con questa frase il Presidente del Consiglio Mario Monti cancella ogni possibile speranza per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. Un "NO" molto coraggioso che ha scatenato un grande caos tra Alemanno, Coni , atleti e cittadini.Ma perché Monti ha detto "NO" , quali sono le vere ragioni ?
Le ragioni del "no" di Monti
Per la prima volta dall'apertura del nostro blog, sentiamo il dovere di schierarci a favore di Monti e sostenere la sua scelta, non per anticonformismo o altri sentimenti banali, ma semplicemente, con dati alla mano, condividiamo la sua scelta.Detto questo ecco le ragioni :
- Un "no" finanziario : Uno dei motivi che ha spinto Monti a dire " No " alla candidatura di Roma è stato sicuramente l'aspetto finanziario.L'Italia è ancora in crisi e le Olimpiadi non sono un investimento sicuro.La spesa pubblica per i giochi, anche nel caso della sola candidatura,secondo il dossier del Dottor Fortis, sarebbe ammontata a circa 4.7 miliardi di Euro , scendendo a 4.3 con l'intervento di alcuni privati.Sempre secondo lo studio condotto dalla commissione capitanata da Fortis, le entrate solo per lo Stato, sarebbero ammontate a circa 5 miliardi di Euro, un investimento quindi non molto redditizio.C'è anche da dire però che nel caso in cui Roma fosse stata scelta come sede per i giochi, in 14 anni il Pil sarebbe cresciuto del 1.4% e i posti di lavori generati, sempre nell'arco di 14 anni, sarebbero stati circa 170.000.
- Un "no" storico : La storia insegna, anche perché siamo noi a scriverla.Il "no" di Monti è stato infatti fortemente condizionato dai precedenti pasticci combinati nelle precedenti edizioni dei giochi Olimpici.Atene nel 2004 aveva previsto di spendere circa 2.5 miliardi di Euro , finendo invece per sborsarne 4.6 , pochi soldi dagli sponsor e appalti finiti male.Pechino, ne 2008, ha speso 40 miliardi di dollari, quando all'inizio della candidatura prevedeva che ne avrebbe spesi 1.6 . Ma la goccia che ha fatto traboccare il "vaso Monti " è stata l'esperienza di Londra 2012, il progetto iniziale prevedeva una spesa di 2.3 miliardi di sterline , invece la capitale Inglese ha dovuto sborsare 24 miliardi di sterline con un incasso di soli 4 miliardi di dollari.Per un Italia a cui piace fare le cose "all'Italiana " i rischi di queste Olimpiadi sarebbero stati davvero tragici.
- Un "no" Europeo : Forse questo è l'aspetto che meno ci piace del "no" di Monti, infatti il nostro Presidente del Consiglio ha detto di essere stato influenzato anche da alcuni pareri esteri.Berlino infatti sostiene la candidatura di Istanbul e siamo quasi sicuri che sarà proprio ad Istanbul che si celebreranno i giochi, mentre Parigi sostiene Tokyo.Secondo Monti quindi la nostra candidatura sarebbe apparsa come una "sfida " a Francia e Germania, che non possiamo assolutamente permetterci vista la nostra situazione di estrema debolezza.
- Un "no" di coerenza : "L'Italia è debole e deve restare coerente e sobria " con queste parole Monti si accinge a chiudere il discorso sul "no" alla candidatura di Roma.Pensandoci bene l'Italia non può permettersi che l'Europa ed il mondo con questa candidatura possano mettere in dubbio i nostri propositi di risanamento finanziario per una voglia goliardica di orgoglio nazionale.Tutto il mondo ci vede come furbetti, con un modo di fare "all'italiana" e perdere un'occasione per dimostrarlo nuovamente al mondo è meglio che averla trovata.La scelta del no è una scelta coerente, l'Italia è debole e non può pensare ai giochi, deve prima ripartire.Spero vivamente che i soldi che non sono stati spesi quindi per le Olimpiadi, verranno saggiamente usati per la crescita e lo sviluppo Italiano.
- Un "no" di un banchiere : Forse questo è stato l'aspetto che più ci è piaciuto del "no" di Monti.Il premier infatti è un banchiere e sicuramente non gli saranno mancate molte pressioni da parte di grandi esponenti finanziari che premevano per portare i giochi a Roma, perché i giochi a Roma non vogliono solo dire divertimento, ma anche appalti, quindi molti soldi, quindi finanziamenti e quindi banche.L'equazione è semplice, dove girano molti soldi, le banche si arricchiscono.Per non parlare della possibilità nostrana di infiltrazioni mafiose e camorristiche negli appalti per i giochi e più in generale nei giochi stessi.La scelta di Monti è stata un scelta molto coraggiosa e per questo noi lo sosteniamo.