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Oltre il ponte

Creato il 25 aprile 2013 da Nicola_pedrazzi @Nicola_Pedrazzi
      Oggi non è la festa "delle liberazioni", oggi è la festa di una liberazione sola: la liberazione dal nazifascismo, un fenomeno spontaneo che coinvolse migliaia di giovani italiani nati tra gli anni 10 e gli anni 30 del '900, cambiandone per sempre l'esistenza, o, molto più spesso, spezzando loro la vita. La nostra Repubblica - quell'insieme di istituzioni che tanto deludono e tanto danno da mangiare - nasce nel fuoco di questa esperienza drammatica e altissima.
      Resistenza.
   Una parola stupenda (Ska-p permettendo), una parola gloriosa anche senza maiuscola, perché appartiene a tutti gli eroi del mondo.
     Strano concetto, per dei rivoluzionari. Si potrebbe pensare che il resistere sia l'attività numero uno della conservazione (ancora una volta: in tutto il mondo). Ma c'è una differenza fondamentale tra il resistere dei conservatori e la resistenza dei rivoluzionari: ai primi il presente sta bene, i secondi lottano invece per cambiarlo - appunto, per resistere a quello che vedono.
     Folle oceaniche di giovani europei abbracciano ogni giorno la prima novità. Il nuovismo che affligge l'intelletto dei miei coetanei è ciò che meno tollero in loro, in me. Quelle file fuori dall'Apple store, sono file di conservatori - di fronte al loro conformismo, poco importa che  l'I-phone sia una rivoluzione tecnologica e sociale.
    La Resistenza è ciò che fecero i nostri coetanei concittadini tra il Settembre del 1943 e l'Aprile 1945. Ma al di là (e ben prima) della Storia, resistenza è il diritto-dovere di ogni intelletto umano che voglia rimanere tale: è la speranza, l'unica, del libero pensiero. Solo se resistiamo - se sottoponiamo al vaglio quotidiano della nostra ragione l'esistente - saremo capaci di guardare oltre.

   BUON 25 APRILE

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