Più volte abbiamo raccontato di Max Tresoldi, il giovane di Carugate (Milano) che nel 2001 si è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo (permanente), che ha raccontato: «C’ero sempre stato. Sentivo e vedevo tutto, ma non sapevo come dirvelo». I media non gli hanno mai lasciato molto spazio, preferendo intervistare il luminare Umberto Veronesi che si riferisce così alle persone in questa condizione: «penosa presenza di questi morti viventi».
Nonostante il cervelletto tranciato e i consigli di staccare il respiratore artificiale, la mamma di Max, Ezia, non si è lasciata abbindolare dai cultori della cultura dello scarto e ha iniziato ad assistere suo figlio, tutti i giorni. Una sera in un momento di sconforto, dopo avergli fatto fare il segno di croce è crollata: «Gli ho proprio detto: adesso basta, questa sera non ce la faccio. Se vuoi farti il segno della croce, te lo fai da solo. Era una frase buttata lì, rivolta più a me stessa che a lui», ha raccontato. Improvvisamente Massimiliano ha alzato la mano e si è fatto il segno della croce da solo. Da quel momento, giorno per giorno, ha iniziato il risveglio, lento e faticoso, fino ad arrivare a scrivere e pronunciare le prime parole. Da allora, pur disabile, gira l’Italia a raccontare la sua storia e di come a salvarlo sia stata la cura dell’amore.
Lunedì pomeriggio, 4 novembre 2013, le telecamere di Rai1 del programma “La vita in Diretta”, condotto da Paola Perego e Franco di Rame sono entrate in casa Tresoldi, intervistando mamma Ezia e gli amici di Max. Ospite in studio anche Alda D’Eusanio, già simbolo della tv trash (a lei Pannella regalò un pacchetto di hashish in diretta e lei indossò la maglietta con scritto “Dalla: non è un cantante, è un consiglio”). Sui titoli di coda, mentre la famiglia Tresoldi e Max stavano ancora salutando, la D’Eusanio ha preso la parola: «Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quella non è vita. Quando Dio chiama, l’uomo deve andare!». I conduttori scioccati, come racconterà Di Rame, hanno dato la parola a mamma Ezia negli ultimi secondi di trasmissione, mentre Max si agitava: «Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com’è».
Qui sotto il video di quel che è accaduto in trasmissione
Il quotidiano“Avvenire”ha chiesto le scuse da parte della Rai che fortunatamente sono arrivate. «La Rai si dissocia dalle dichiarazioni e dai commenti che la giornalista Alda D’Eusanio ha indirizzato, nel corso della trasmissione “La Vita in Diretta”, a Max Tresoldi, la cui storia ha commosso milioni di telespettatori – ha scritto al direttore di “Avvenire” il responsabile relazioni con i media, Fabrizio Casinelli –. La Rai esprime solidarietà e comprensione alla famiglia, apprezzandone i valori e i sacrifici fatti per consentire al giovane Max di continuare a vivere nella convinzione che la vita è “bella così come è” e che merita di essere vissuta pienamente»
Questo pomeriggio alle 15:20 Max Tresoldi tornerà in diretta alla trasmissione di Rai1 (qui si può vederla dal PC). Ci auguriamo che anche Alda D’Eusanio chieda scusa a lui e alla famiglia, perché anche lei contribuisca a combattere quella “cultura dello scarto”, che -come si è lamentato Papa Francesco, «tende a diventare mentalità comune, che contagia tutti. La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera o disabile, se non serve ancora – come il nascituro –, o non serve più – come l’anziano».
La redazione