Non è La Russa a certificarlo, né Gasparri, e nemmeno Nicole Minetti. Ma è la crema della scienza economia nostrana, edita persino da una casa editrice agli antipodi rispetto al berlusconismo.
Sto parlando del Rapporto 2012 della Finanza pubblica, pubblicato annualmente da Il Mulino (Bologna), il quale più che a Roma, attribuisce le responsabilità della crisi dei debiti sovrani a Bruxelles e a Berlino.
Eccovi alcuni brani tratti da Il Giornale che riporta la notizia:
Sono state «le tensioni sui debiti sovrani dei Paesi periferici della zona euro e la miope gestione dell’insolvenza greca da parte delle autorità europee», si legge nel saggio cui hanno collaborato 14 economisti, a causare «la grave crisi di sfiducia dei mercati sulla sostenibilità del debito pubblico italiano».
Ad affermare questa verità, che il popolo di centrodestra dice da tempo a dispetto della propaganda di regime, è un esimio professore di Scienza delle Finanze dell’Università di Bologna, Alberto Zanardi, che attribuisce la colpa a «fattori esterni», europei e internazionali. Sarebbero stati questi a rendere più grave la crisi nel nostro Paese.
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Nella sua introduzione al Rapporto, Zanardi spiega che, certo, a questi fattori esterni si aggiunse «la tumultuosa caduta di credibilità internazionale dell’esecutivo di centrodestra», ma non fu quella ad essere determinante. Anche perché, e questo riconoscimento suona sorprendente nel clima attuale, storicamente l’Italia si è dimostrata più di parola di altri Paesi europei: «Non ha mai mancato di onorare i suoi impegni sul debito pubblico».
Non solo. Il 2011, quando al Governo c’era Berlusconi e all’Economia Tremonti, è stato «il secondo consecutivo in cui la spesa primaria è diminuita in termini nominali… Debito a parte, gli indicatori di finanza pubblica sono assai più sotto controllo che in quasi tutti i Paesi europei».
Infine la bordata all’Europa. La dà l’economista Marcello Messori (che ha collaborato allo studio con studiosi come Giampaolo Arachi, Massimo Baldini, Giuseppe Pisauro, Edoardo Reviglio e Alessandro Santoro), il quale nel suo saggio sulla governance economica europea critica l’incapacità dell’Unione economica e monetaria di arginare la crisi dei debiti sovrani, a causa dei ritardi e delle inefficienze nel sostegno finanziario concesso ai Paesi membri più vulnerabili dalla speculazione internazionale e alla «la difficoltà di agganciare la ripresa economica internazionale a causa dell’affermarsi di politiche fiscali univocamente restrittive».
Berlusconi assolto? Può darsi. Sicuramente, se fossero stati al Governo Bersani o Prodi, loro avrebbero solo saputo fare di peggio. Solo che la stampa li avrebbe comunque incensati come salvatori della Patria. Perché la sinistra non sbaglia mai, anche quando commette orrori economici.
Fonte: Il Giornale