Sezione I La schiavitù o altra forma di costrizione personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il quale l’imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura.
Sezione II II Congresso ha facoltà di porre in essere la legislazione opportuna per dare esecuzione a questo Articolo.
XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America
Tilikum, Katina, Kasatka, Ulises e Corky: non sono né nomi di inquietanti fenomeni atmosferici come uragani o piogge torrenziali, né nomi di gangster di una band cresciuta nel Bronx.
Sono piuttosto i nomi di cinque orche, i diritti delle quali sono finiti in difesa davanti alla Corte Federale di San Diego in questi giorni, così come riportato in notizia dai principali quotidiani del mondo, nonché dal sito dell’organizzazione direttamente interessata che si occupa della difesa dei diritti degli animali, la PETA.
http://www.peta.org/b/thepetafiles/archive/2012/02/06/historic-day-for-seaworld-orcas-in-court.aspx
La PETA definisce storico questo giorno nel quale le Orche intentano causa contro l’acquario SeaWorld, appellandosi al 13°emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America.
Ora il punto non è cosa intendessero i Padri Fondatori quando parlarono di abolizione della schiavitù. Un giurista vero sa che non è la società che deve inseguire il diritto, semmai il contrario: è il diritto che insegue la società, si adatta a nuove interpretazioni, dimostra la sua veneranda età, la sua agilità, la necessità o meno di modifiche.
Il fatto che i legali della PETA si siano appellati al 13°emendamento non deve essere visto come un’esclusiva mossa mediatica (nessuna novità su questo profilo dal momento che simili battaglie legali ci hanno abituato da tempo a colpi di teatro legali, specialmente nei paesi di common law, dove la giurisprudenza ha un valore non solo significativo ma vincolante), ma per quello che effettivamente designa: uno stato di schiavitù per le orche in questione.
Le musiche di Ennio Morricone accompagnano le scene del film del 1977 “L’orca assassina”, epiteto che raramente e ingiustamente questo magnifico esemplare di mammifero marino si è talvolta visto associare.
Le condizioni di forte stress nelle quali le orche riversano e le finalità di sfruttamento puramente scenografico per famiglie e bambini spiegano perché si sono verificati nel corso della storia rarissimi incidenti nei quali le orche hanno ferito o ucciso (è il caso del 2010, che riguarda proprio l’addestratrice del SeaWorld).
- Guardate: l’orca vive in un’angusta vasca di cemento e le viene concesso più spazio solo per il momento dello spettacolo.
Io direi che potremo cominciare a fare un nuovo film, più che “L’orca assassina”, L’acquario Assassino.
Questo non è un articolo animalista.
Queste parole sono lotta per la vita e la dignità di qualsiasi essere vivente.
Anche South Park, il celebre cartoon, non ha mancato di onorare a suo modo l’argomento nel tredicesimo episodio della nona stagione. E di nuovo il numero 13: speriamo che almeno a loro, alle Orche, porti fortuna.
http://en.wikipedia.org/wiki/Free_Willzyx
Kyle Broflovski e Willzyx
Orche, vongole e merluzzi.
(p.s.: ma con le vongole due spaghi stasera me li faccio volentieri!)